Erano 12 anni che l’Italia attendeva un acuto alla classica Monumento che apre la Campagna del Nord. Bettiol è stato attentissimo, mostrandosi pimpante per tutta la gara, quasi scalpitando in attesa del momento giusto. Partire troppo presto poteva significare perdere la corsa, invece l’azzurro ha atteso l’ultima scalata sul Vecchio Kwaremont per fare la differenza, con uno scatto che a molti ha ricordato la potenza devastante di Fabian Cancellara, uno che di classiche del Nord se ne intendeva… Van Avermaet, Jungels e Sanag hanno invano provato a tenere il suo passo, sul Paterberg poi Bettiol ha conslidato un vantaggio che comunque sembrava troppo esiguo, 15” per riuscire a mantenerlo fino all’arrivo. Decisiva, va detto, è stata la prova del suo compagno di squadra Langeveld, bravissimo nel rompere i cambi del gruppetto inseguitore, dove comunque si è corso più per far perdere l’avversario diretto che per vincere.
Se Bettiol è il vincitore, la vera sconfitta della corsa è stata la Deceuninck Quick Step, la squadra data per netta favorita, che aveva il suo capitano nel ceko Zdenek Stybar ma con tante altre frecce al proprio arco. La squadra stavolta ha peccato proprio nella sua principale caratteristica, quella di saper controllare sempre la corsa, ma proprio le sue punte sono venute a mancare, ultimo Bob Jungels che ha spremuto troppo il suo serbatoio per agganciare Bettiol senza copertura. Significativo il fatto che alla fine il migliore sia stato il giovane danese Kasper Asgreen, che ha provato il colpo della disperazione partendo tutto solo all’inseguimento del veneto conquistando una comunque lusinghiera seconda piazza.
Tornando a Bettiol, il corridore dell’Education First ha mandato un messaggio ai tanti italiani che hanno nelle gambe grandi qualità senza riuscire a metterle in pratica, pensiamo ai vari Moscon, Ulissi, Nizzolo, ecc.: in corsa bisogna provarci, leggendo bene il percorso e poi lo sviluppo strategico della gara fino a sparare la propria cartuccia. Se andrà male, almeno si potrà dire di averci provato e non chiudere la gara in maniera anonima come troppo spesso accade. Domenica c’è la Roubaix, da troppo tempo lontana dai sogni italiani: sarebbe bello vedere qualche azzurro protagonista capace almeno di tentare la sorte. Dopo una sbornia di gioia come quella regalata da Bettiol, non chiediamo altro…