Esiste una “dieta ideale” per uno sportivo? E soprattutto, esiste una lista di alimenti “buoni”, il cui consumo va caldeggiato, contrapposta ad un’altra di “cattivi”, invece, da evitare? Se queste liste esistessero, la composizione di una dieta sarebbe senz’altro più semplice. La realtà, invece, è decisamente più complicata. Nessun alimento, infatti, può essere definito, di per sé, “buono” o “cattivo”. Tutti i cibi contengono, in misura diversa, parecchi nutrienti, comprensivi di carboidrati, proteine, grassi, minerali, vitamine e fibra, che ci danno un’indicazione sulla qualità nutrizionale del cibo stesso. A determinare il reale valore nutritivo di un alimento concorrono, però, anche altri fattori. La presenza nello stesso pasto, ad esempio, di cibi dalle caratteristiche complementari può accrescere il valore nutritivo di partenza. È il caso della combinazione di cereali e legumi, che porta alla formazione, all’interno dell’organismo, di una miscela proteica di valore biologico più elevato rispetto a quello delle proteine, considerate separatamente, tanto dei cereali, quanto dei legumi. Un altro esempio riguarda l’assorbimento del ferro contenuto nei cereali e nei legumi che migliora se, nello stesso pasto, vengono mangiati cibi ricchi di vitamina C, quali gli agrumi, i kiwi o il pomodoro. Se c’è un accorgimento da seguire nella scelta dei cibi è sicuramente quello di privilegiare la varietà evitando, in primo luogo, di consumare pasti sempre uguali. Mangiare tutte le sere un piatto proteico a base di carne, ad esempio, porta, con molta probabilità, ad escludere dalla propria alimentazione l’intero gruppo dei formaggi che, invece, costituiscono un’importante fonte di calcio. A maggior ragione la scelta della frutta e delle verdure non dovrebbe mai farci trascurare i prodotti di stagione nei quali è più elevata la presenza di micronutrienti.