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VUELTA, TUTTO GIA' DECISO?
di CicloZeman
Manca poco meno di una settimana alla conclusione della Vuelta di Spagna, il che significa che mancano ancora tante salite, ma i verdetti principali la grande corsa a tappe sembra averli già emessi. Difficile infatti pensare che la maglia roja di leader della classifica possa sfuggire allo sloveno Primoz Roglic (nella foto della homepage), il campione della Jumbo Visma che nella seconda settimana ha messo in chiaro le gerarchie innanzitutto nella tappa a cronometro di Pau infliggendo distacchi pesantissimi a tutti, poi con una continuità di rendimento impressionante in salita, rispondendo a ogni attacco e anzi mettendo spesso alle corde i principali rivali in classifica. Una superiorità talmente schiacciante che ha reso quasi ininfluente il lavoro dei compagni di squadra: probabilmente il ritiro prematuro di Kruijswijk lo ha anche liberato da un peso psicologico, sapendo che la squadra poteva lavorare in toto per lui.

In classifica il più vicino resta il campione del mondo Alejandro Valverde, che si è caricato sulle spalle le responsabilità della sua squadra quando è crollato Nairo Quintana. Il colombiano ancora una volta ha confermato che è un buon corridore per vincere qualche tappa difficile, ma non ha più la continuità di rendimento necessaria per puntare alla classifica. Valverde invece ha mostrato di avere ancora una grande resistenza anche se il cedimento riscontrato nella tappa dell’ultimo lunedì è un campanello d’allarme preoccupante.

Su un cedimento di Valverde fanno affidamento Tadej Pogacar, il giovane sloveno dell’Uae Team Emirates e Miguel Angel Lopez, il colombiano dell’Astana. E’ chiaro però che, comunque finisca, la Vuelta dei due ha facce completamente diverse: Pogacar si è rivelato corridore già maturo per i grandi Giri, proseguendo sulla scia di Roglic mostrando tutti i pregi di un movimento, quello sloveno, che continua a sfornare talenti. Lopez dal canto suo ha patito oltremisura la superiorità di Roglic a cronometro, ma anche in salita non è riuscito a portare quegli attacchi che erano attesi o perlomeno tali da mettere in difficoltà Roglic, anche se il suo rendimento è stato sicuramente superiore a quello di altri annunciati protagonisti.

Se all’ultimo Tour i distacchi finali sono stati molto contenuti, alla Vuelta si rischia di avere una classifica molto allungata: quinto attualmente è il polacco Rafal Majka (Bora Hangrohe) vero orologio delle corse a tappe pur non avendo finora avuto dalla sua la stoccata necessaria per mettere la firma almeno su una tappa. Il suo distacco è di 7’40”, 3” avanti a un Quintana che sembra destinato a perdere altro terreno, gli altri sono già oltre i 10 minuti di ritardo. Le ultime tappe hanno visto riemergere da una crisi profonda Jakob Fuglsang, che almeno è riuscito a conquistare una tappa e che continuando su questi livelli potrebbe anche riagguantare in extremis una Top 10 che comunque poco aggiunge a una stagione che se in primavera è stata stellare, nei grandi Giri è stata molto ridimensionata.
SOPRA NELLA FOTO SEP KUSS VINCITORE 15a TAPPA A SANTUARIO DEL ACEBO.
Credito foto: bettini_photo_per_bianchi_vitesseoline.it
Credito foto homepage: bettini_photo_per_bianchi_vitesseoline.it
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