Le vacanze nel ciclismo non sono mai molto lunghe. Mentre il ciclomercato impazza con i dirigenti impegnati a inserire gli ultimi tasselli del proprio mosaico, ci si prepara già per l’inizio di stagione che già a gennaio proporrà i primi eventi del World Tour, nella lontana Australia. Una volta queste gare, a gennaio come a febbraio, erano ritenute semplici occasioni per mettere km nelle gambe, ma le ultime stagioni hanno chiaramente dimostrato che anche i big non riescono più ad aspettare e appena trovano un traguardo vogliono mettere la propria ruota davanti, soprattutto se si tratta del massimo circuito internazionale. Non è un caso se nel 2019 alla Cadel Evans Road Race è iniziata la serie di classiche collezionate da Elia Viviani, se all’Uae Tour Primoz Roglic ha dato un antipasto di quello che sarebbe stato il leif motiv della stagione, se alla Strade Bianche è nata la rivalità fra Julian Alaphilippe e Jakob Fuglsang che avrebbe caratterizzato tutta la primavera delle classiche.
Rispetto allo scorso anno, il World Tour perde due pezzi importanti: il Giro di Turchia scende di categoria venendo inserito nelle Pro Series, mentre sparisce il Tour of California, che aveva valenza massima anche per le donne ma che è stato costretto ad ammainare bandiera per gli alti costi di gestione, confermando come negli Usa, forse anche per l’effetto del dopo Armstrong, il ciclismo abbia perso un po’ di fascino, perlomeno nella sua versione agonistica su strada.
La presenza dei Giochi Olimpici cambia un po’ le carte in tavola, come sempre avviene ogni quattro anni da quando la porta della massima competizione sportiva è stata aperta ai professionisti. I tempi si abbreviano, si comincia prima soprattutto per quel che riguarda i grandi Giri: il 9 maggio la carovana rosa del Giro d’Italia prenderà il via a Budapest mentre il Tour de France scatterà addirittura a fine giugno, il 27 per concludersi appena 6 giorni prima della grande sfida giapponese. Ecco perché è facile presagire che colori che punteranno fortemente sulla prova olimpica sceglieranno il Giro, come Vincenzo Nibali, per avere il tempo poi di preparare la trasferta in Giappone. Dall’altra parte però è chiaro che chi uscirà dal Tour con la gamba più rodata sarà da tenere molto in considerazione per la vittoria a Tokyo.
Tra i primi eventi post olimpici (e non ci riferiamo solamente al ciclismo) spicca la Vuelta di Spagna, che prenderà il via il 14 di agosto e avrà un po’ la stessa funzione del Giro, proiettando i suoi protagonisti verso un grande finale di stagione, più che per gli Europei previsti in Italia nella settimana successiva alla conclusione della gara spagnola, ai Mondiali in terra svizzera, che come le Olimpiadi prevedono un percorso dove solo chi sa preservare la gamba in salita potrà emergere.
CALENDARIO 2020
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