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UNA ROC AZUR DI MARCA FRANCESE
di Gabriele Gentili
E’ tradizione ormai che la stagione delle ruote grasse si concluda ufficialmente con la Roc Azur. Nelle prossime settimane qualche gara di buon livello ci sarà ancora in Italia e all’estero, ma molti dei big sono avvezzi a chiudere la loro annata e prendersi un po’ di riposo solo dopo l’appuntamento di Frejus, sulla Costa Azzurra, dove per una settimana, fra gare e villaggio espositivo, si vive a strettissimo contatto con la Mtb, gettando anche le basi per la nuova stagione.

La Granfondo della domenica è l’atto conclusivo, una sorta di sfida fra specialisti del cross country e delle Marathon su un percorso neutro, 51,4 km senza grandi asperità, tanto è vero che la selezione è sempre molto relativa e le difficoltà sono date soprattutto dal grandissimo numero di partecipanti e da alcuni restringimenti del percorso, ma anche da tratti come quello del Col du Bougnon, con un tifo da stadio che ti entra nelle orecchie come solo a Giro e Tour accade. L’edizione di quest’anno ha visto emergere dall’ultima curva tre atleti, con il campione di Francia Victor Koretzky leggermente attardato e impossibilitato a reggere il confronto con il connazionale Jordan Sarrou e l’estone Peeter Pruus, alla fine con un colpo di reni è stato il padrone di casa a vincere sul portacolori della Torpado Sudtirol, tempo finale 2h07’14”. Per Sarrou è la terza vittoria nella classicissima dopo quelle del 2014 e 2016. Buonissima prova per il campione d’Italia marathon Samuele Porro (Trek Selle San Marco) sesto a 47” mentre nella Top 10 è entrato anche il suo compagno di squadra Michele Casagrande, a 3’09”. Fra le donne successo per Margot Moschetti in 1h55’10”, anche qui in uno sprint a 3 davanti alla lituana della Torpado Sudtirol Katazina Sosna e alla connazionale Lena Gerault. Tre questa volta le italiane nelle prime 10: settima Gaia Ravaioli (KTM Alchemist) a 8’25”, nona Costanza Fasolis (Giant-Liv Polimedical) a 9’34” e decima Simna Cè (MTB Pertica Bassa) a 13’13”.

Due giorni prima molti dei protagonisti si erano già sfidati alla Roc Marathon, tappa tra le più prestigiose dell’Uci Marathon Series. La distanza è ben più importante, 84 km per un dislivello di 2.300 metri, ma le caratteristiche tecniche della prova non sono poi così diverse, tanto è vero che anche nella gara più lunga della settimana è difficile fare selezione e l’edizione di quest’anno si è risolta con una volata a 6, cosa piuttosto inusuale per una simile prova. Lo sprint finale ha incoronato l’austriaco della Centurion Daniel Geismayr in 3h46’20” davanti all’olandese Hans Becking (DMT Racing) e al già citato Pruus. A seguire il russo della Cicli Taddei Alexey Medvedev e la coppia colombiana della Giant-Liv Polimedical con l’iridato Leonardo Paez e Diego Arias Cuervo. Settimo il primo italiano, Tony Longo (Wilier 7C Force) insieme ai due compagni di squadra Ole Hem (NOR) e Johnny Cattaneo, che nella settimana si è dilettato a prendere parte anche alla Roc Gravel. Fra le donne prima piazza per la Sosna in 4h42’14” seguita dalla slovena Blaza Pintaric e dalla Moschetti, con la Fasolis ottima quarta a 17’32”.
Credito foto: ASO/Aurelien_Vialotte
Credito foto homepage: ASO/Aurelien_Vialotte
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