Durante le tradizionali tavolate di Natale o in occasione del cenone di San Silvestro ci passeranno sotto il naso dei piatti saporiti, ma tanto calorici. Senza perderci nei dettagli delle diverse abitudini regionali e delle innumerevoli varianti gastronomiche, un menù natalizio che inizia con l’antipasto e si conclude con la classica fetta di panettone o pandoro fornisce tra le 2000 e le 2500 calorie. Se poi passiamo all’analisi del contenuto dal punto di vista nutrizionale emerge una presenza decisamente elevata di grassi che da soli rappresentano il 40% delle calorie dell’intero pasto. C’è qualche accorgimento che possiamo adottare per limitare le calorie? Un modo semplice (ma, ahimè, sofferto) è quello di ridurre, se non addirittura di togliere dalla tavola, gli antipasti. I quali mediamente possono arrivare a fornire, da soli, qualcosa come 400 calorie: più o meno l’equivalente di 100 grammi di pasta conditi con un cucchiaio d’olio e spolverati di parmigiano. In altre parole, finito l’antipasto è come se avessimo già assimilato l’equivalente calorico di un etto di pasta all’olio. Restando sempre nell’ambito degli antipasti, a titolo di semplice promemoria, può essere utile sapere che le patatine fritte (per intenderci, quelle salate e vendute in sacchetto) sono uno degli alimenti più calorici presenti sulle tavole natalizie: ne bastano solo 20 grammi per arrivare a 100 calorie! Non trascuriamo poi che un pranzo ricco di portate appetitose non può essere privato della presenza di un buon vino. Buono sì, ma inevitabilmente calorico! Un normale bicchiere da pasto può contenere circa 125 millilitri di vino, che, in base alla sua minore o maggiore gradazione alcolica, forniscono mediamente tra le 70 e le 90 calorie. Un aperitivo, invece, ne rilascia un quantitativo leggermente superiore: attorno alle 100-110 calorie, le stesse che mandiamo giù al momento del brindisi con il classico calice di spumante. Cin cin.