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NIBALI E UN TOUR MAI INIZIATO
di CicloZeman
Il Tour ha raggiunto la sua prima giornata di sosta mettendo alle spalle dieci tappe: era il punto di passaggio scelto alla vigilia per capire che cosa avrebbe potuto fare Vincenzo Nibali, ma la sentenza è arrivata molto prima, con lo Squalo già lontano in classifica e orientato verso la caccia a una tappa. Parliamoci chiaro: il Tour di Nibali non è mai iniziato, a causa di una concentrazione completamente assente. La sensazione è che Nibali pedali obtorto collo, in una gara che non avrebbe voluto fare e che non sente sua, senza adeguate motivazioni. L’esito del Giro, la sua evoluzione, lo hanno prosciugato e quella presente al Tour è solo una pallida copia del campione che tutti ammiriamo. Nibali proverà a lasciare il segno in una tappa, ma a parte che col passare dei giorni sarà sempre più difficile trovare spazio davanti, anche quando lo dice non sembra avere dentro di sé la convinzione di poterlo fare.
 
E’ un Tour che probabilmente non vedrà italiani ai vertici della classifica, ma intanto li ha già avuti come protagonisti, con il giovane Giulio Ciccone (in maglia gialla sotto nella foto) che, non pago di quel che aveva fatto vedere al Giro, è andato al Tour a conquistare la maglia gialla tenuta per tre giorni, sfiorando anche una vittoria di tappa. L’abruzzese si conferma come il miglior prospetto italiano per le corse a tappe e rende sempre più appetibile l’accoppiata del prossimo anno alla Trek insieme a Nibali, per quello che col tempo potrebbe tradursi in un vero passaggio di consegne. Viviani ha sfiorato il bis per un solo centimetro, perdendo ad Albi nei confronti dell’ex iridato di ciclocross Van Aert, (in basso la foto della volata) ma la sensazione è che potrà ancora cogliere il grande risultato se saprà gestirsi.
Per quanto riguarda la lotta per la maglia gialla, tutto è ancora in divenire: il simbolo è sulle spalle di Alaphilippe (in maglia gialla nella foto della homepage), sempre più solleticato dall’idea di lottare per la classifica, ma in casa Deceuninck QuickStep il francese potrebbe fungere da specchietto per le allodole in favore di Enric Mas, il giovane spagnolo che corre come un veterano e che potrebbe anche sorprendere. In casa Team Ineos Thomas vanta 4” su Bernal e al temuto appuntamento di La Planche des Belles Filles ha mostrato una condizione mai vista in questa stagione, segno che ha lavorato in funzione del Tour, ma entrambi devono ancora fare qualcosa per vincere. I francesi vanno a corrente alternata e, Pinot come Bardet, hanno perso qualche occasione d’oro per mettere fieno in cascina. Fuglsang, anche per colpa di un po’ di sfortuna, è un po’ troppo lontano e non sembra avere la condizione della Liegi. Tutto però è in divenire, non c’è un candidato più di altri e questo non fa che accrescere il fascino di un Tour ancora tutto da scrivere su Pirenei ed Alpi.
Credito foto: getty_images_cyclingnews.com - bettini_photo_per_bianchi_vitesseonline.it
Credito foto homepage: getty_images_cyclingnews.com
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