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IN CANADA EMERGE "LA BANDA DEI GUASTATORI"
di CicloZeman
La stagione ciclistica è ormai proiettata verso i prossimi Mondiali e le prove del World Tour disputate nel fine settimana, in contemporanea con la conclusione della Vuelta, assumono importanza maggiore proprio se si guardano pensando alla rassegna iridata nello Yorkshire. Molti dei big hanno attraversato l’Atlantico per le due classiche canadesi, le prove del Quebec e di Montreal molto simili nella loro concezione tecnica, tanto è vero che spesso gli ordini d’arrivo sono sovrapponibili e in parte è successo anche quest’anno. Due prove non senza asperità, forse un po’ più dure del circuito iridato, ma la sensazione (anche in base alle scelte dei vari commissari tecnici) è che la prova britannica non sarà poi uno scontato procedere verso la volata finale. In questo senso le vittorie dell’australiano Michael Matthews, capace di un bis clamoroso a un anno di distanza dalla doppietta del 2018, in Quebec e ancora di più la vittoria a Montreal del campione olimpico Van Avermaet (all'arrivo nella foto della homepage) dicono che i due potranno recitare ruoli di primo piano nello Yorkshire. L’australiano rientra in quel folto gruppo di “guastatori” capaci di portar via un gruppo ristretto, Van Avermaet è invece un corridore che sa emergere su ogni terreno di una classica e, insieme allo stagionato Gilbert e al rampante Evenepoel, comporrà un team davvero temibile.

C’è poi chi ha sfruttato la trasferta canadese per rodare la gamba, come il francese Alaphilippe (in azione sotto nella foto) che, se parliamo di guastatori, è il numero 1 da tenere in considerazione anche perché ha dimostrato di non essere per nulla fermo allo sprint, anche se non sembra ancora avere raggiunto la forma della primavera. Diverso il discorso per Nibali che pur avendo mostrato di avere raggiunto già una buona condizione di forma ha preferito rinunciare alla convocazione azzurra non sentendosi pronto per essere utile alla causa.
Altri segnali sono poi arrivati dal Tour of Britain, prova a tappe lunga addirittura una settimana, ma priva di grandi asperità tanto da far emergere proprio quei corridori veloci dotati però anche di grande regolarità sul passo e il fatto che alla fine a vincere sia stato Mathieu Van Der Poel, in virtù soprattutto della sua superiorità a cronometro, è un chiaro messaggio ai suoi rivali. VDP ha rinunciato ai Mondiali di Mtb, dove poteva legittimamente ambire a un posto sul podio, proprio per concentrarsi sul Mondiale su strada dove potrebbe davvero far saltare il banco. Alle sue spalle è finito Matteo Trentin, autore di una settimana di primissimo livello che ha dimostrato come la scelta di Cassani di ergerlo a punta della nazionale sia stata ragionata e in fin dei conti legittima, potendo l’ex campione europeo emergere sia allo sprint che in un attacco nel finale. E’ chiaro comunque che i nodi stanno venendo al pettine, anche perché già da domenica, con la cronosquadre, inizia la collezione iridata.
Credito foto: getty_images_per_cyclingnews.com
Credito foto homepage: getty_images_per_cyclingnews.com
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