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LE PAGELLE DEI TEAM
di CicloZeman
MOVISTAR: 7
Con due nei primi quattro in classifica, due vittorie di tappa e il primo posto nella classifica a squadre il bilancio è in positivo, ma certamente il rammarico per la mancata vittoria assoluta c’è. Urge un cambio nel roster.
 
AG2R LA MONDIALE: 7
Non ci sono successi di tappa, ma la squadra ha pienamente fatto il suo dovere e la vittoria nella classifica del GP di Geoffrey Bouchard non è arrivata per caso. Servirebbe una punta vera per puntare alla Top 10 in un grande Giro.
 
ASTANA: 6,5
Il discorso è simile a quello fatto per la Movistar: sono arrivati due successi di tappa, ma Lopez ha mostrato solo a tratti il suo talento di scalatore e il quinto posto finale non può accontentarlo. Fuglsang ha sì vinto una bellissima tappa, ma ha confermato che i grandi Giri non sono per lui.
 
BAHRAIN MERIDA: 6
Senza punte, dopo la rovinosa caduta di Pozzovivo alla vigilia, la squadra si è difesa, se da una parte Hermann Pernsteiner non è risaltato in salita, dall’altra Dylan Teuns si è confermato un elemento di lusso, 12° in classifica ma più in alto come impegno.
 
BORA HANSGROHE: 7
Anche in terra spagnola la squadra tedesca ha dimostrato di essere ben costruita. Rafal Majka ha fatto il suo in classifica, puntando come sempre sulla regolarità per chiudere sesto. Eccezionale Sam Bennett, che in un contesto di velocisti invero modesto ha comunque colto una significativa doppietta.
 
CCC TEAM: 5
E’ vero che è al suo primo anno nel World Tour, ma si spiega davvero difficilmente come possa farne parte, senza mai un acuto, senza mai risaltare anche per tentativi infruttuosi, per un po’ di fantasia. Il team è la dimostrazione di come nel World Tour qualcosa vada rivisto.
 
DECEUNINCK QUICK STEP: 9
Quando porti a casa ben 5 vittorie di tappa, quando realizzi un vero capolavoro nella frazione di Guadalajara con tutto il team all’attacco, che cosa puoi volere di più? Paradossalmente non avere un leader per la classifica libera l’estro del team confermatosi il più forte al mondo.
 
EF EDUCATION FIRST: 6
Venuto quasi subito a mancare il capitano Uran, la squadra è andata avanti cercando qualche spunto isolato e a ben guardare è molto piaciuto l’americano Craddock Lawson, spesso in prima linea e dimostratosi anche ottimo cronoman. Bene anche il colombiano Higuita.
 
GROUPAMA FDJ: 5,5
Partita senza grandi velleità, la squadra francese ha potuto fare ben poco, mettendosi in evidenza solo nelle fasi iniziali di alcune tappe, quasi a voler dimostrare di essersi guadagnata l’accesso alla corsa. Da gente come Morabito, Seigle e Thomas si poteva forse pretendere qualcosa di più.
 
LOTTO SOUDAL: 6,5
A portare il bilancio in positivo è stato quasi esclusivamente il 28enne norvegese Carl Fredrik Hagen, agevolmente nella Top 10 con una corsa molto regolare, concentrata sull’obiettivo. Ci si attendeva di più da Thomas De Gendt, ma al terzo grande Giro in stagione era forse un po’ troppo…
 
MITCHELTON SCOTT: 6
Senza i fratelli Yates, si puntava soprattutto su Chaves e Mezgec, ma il colombiano non pare aver ritrovato la verve necessaria per fare classifica, lo sloveno è ancora acerbo. Ci ha così pensato il vecchio Mikel Nieve, che zitto zitto ha trovato un 10° posto di prestigio.
 
TEAM DIMENSION DATA: 5
Ci si attendeva molto di più, dalle volate di Boasson Hagen come da qualche acuto di Meintjes, invece la squadra è rimasta alla finestra, con solo qualche sporadica presenza in fuga. Davvero troppo poco per un team che dovrà lavorare nel ciclomercato.
 
TEAM INEOS: 5,5
Ovvero, che ci siamo andati a fare senza le nostre punte? La squadra britannica ha fatto semplice atto di presenza, si puntava su Geoghegan Hart ma il britannico ha dimostrato di essere ben lontano dal poter puntare alla classifica. Una vera delusione.
 
TEAM JUMBO VISMA: 9
Il ritiro iniziale di Steven Kruijswijk poteva costare caro al team, invece ha liberato Roglic da ogni dubbio e nell’unica cronometro presente lo sloveno ha messo in cassaforte la vittoria finale, senza mai essere impensierito in montagna. Una vittoria da vero campione.
 
TEAM KATUSHA ALPECIN: 5
Un’altra squadra presente in Spagna senza minimamente incidere, un altro team che nei mesi prossimi dovrebbe essere ripensato nelle sue strategie e nella sua composizione. Qualche buon segnale dal giovane Matteo Fabbro, un prospetto di qualità.
 
TEAM SUNWEB: 7
Senza Dumoulin, il team si è fatto ben valere. La vittoria di Arndt a Igualada è la ciliegina, ma la Vuelta ha ripresentato a buoni livello Wilco Kelderman, settimo alla fine mentre Nicolas Roche ha vissuto giornate da leader della classifica. Ci si può acciontentare…
 
TREK SEGAFREDO: 5,5
Quello che sarà il prossimo team di Nibali, esce dalla Vuelta con ben pochi sorrisi. Brambilla ha provato a incidere con fughe da lontano, Degenkolb in volata non si è quasi mai visto, Stetina e Theuns hanno reso meno di quanto ci si aspettasse. Urgono rinforzi.
 
UAE TEAM EMIRATES: 8
Da una parte la debacle, l’ennesima di Fabio Aru la cui Vuelta non è praticamente iniziata, dall’altra però il volo spiccato da Pogacar (sotto nella foto), capace di ben 3 successi di tappa e di conquistare il podio finale. Siamo di fronte a un corridore che farà molto parlare di sé.
BURGOS BH: 7
Una delle squadre chiamate dagli organizzatori torna a casa con la vittoria di tappa di Madrazo e la sua seconda posizione fra gli scalatori, che ne fanno un pezzo pregiato per il ciclomercato. Il team ha svolto pienamente il suo compito, anche oltre le aspettative.
 
CAJA RURAL SEGUROS RGA: 5,5
Il paragone con il team precedente è impietoso: la squadra spagnola ha potuto fare ben poco, ma almeno ha smosso le acque nelle tappe sulla carta meno impegnative. Qualche bel segnale da Jon Aberasturi e nulla più, ma le prospettive erano queste.
 
COFIDIS SOLUTIONS CREDITS: 6
Una sufficienza strappata soprattutto grazie alla vittoria di tappa di Jesus Herrada e a Nicolas Edet, che a 32 anni ha cullato a lungo il sogno di finire nella Top 10, ma che nella terza settimana è andato un po’ alla deriva perdendo minuti e posizioni.
 
EUSKADI BASQUE COUNTRY MURIAS: 7
La squadra basca non tradisce mai, soprattutto quando si tratta di pedalare sugli amati Pirenei. Il successo di Mikel Iturria a Dantxarinea è stato quello di un intero popolo, festeggiato come un titolo mondiale. Alla Vuelta non può decisamente mancare.
Credito foto: cyclingnews.com
Credito foto homepage: deceuninck-quickstep.com
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