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I PERICOLI IN CASA TEAM INEOS
di CicloZeman
Con il Team Ineos, a tutti gli effetti la squadra più forte nel panorama delle corse a tappe, iniziamo la nostra rassegna di presentazioni delle principali formazioni appartenenti al World Tour. La squadra britannica ha apportato pochi ma sostanziali cambiamenti nel suo roster, rendendo di fatto ancora più precari gli equilibri in seno al team, ma se tutte le alchimie funzioneranno appare davvero difficile impedire alla formazione albionica di cogliere un clamoroso tris di successi nei grandi Giri. D’altronde non è mai accaduto nella storia recente del ciclismo vedere una formazione con ben 4 capitani, tutti egualmente in grado di gestire la squadra e conquistare il massimo alloro tra Italia, Francia e Spagna. Con i padroni di casa Chris Froome, Geraint Thomas, il colombiano Egan Bernal e l’ultimo acquisto, l’ecuadoriano Richard Carapaz sono presenti quasi tutti i vincitori dei maggiori Giri degli ultimi anni, soprattutto l’intero albo d’oro del Tour di quasi tutto l’ultimo decennio, ma la sensazione è che il calendario internazionale non sia abbastanza ricco per soddisfare tutti gli appetiti dei “magnifici 4” e il rischio di frizioni interne esiste ed è forte.
Con Froome e Thomas grandi passisti e Bernal e Carapaz fortissimi scalatori, c’è la possibilità di scegliere. Possibile che i due sudamericani puntino sul Giro mentre ai britannici tocchi il Tour, ma è altrettanto possibile che i dirigenti della squadra mischino un po’ le carte per tenersi aperta ogni possibile soluzione tattica, poi c’è da valutare l’ambizione olimpica di ognuno, visto che il tracciato di Tokyo è ideale per le caratteristiche dei 4 (con Froome e Thomas che guardano con interesse anche, anzi soprattutto, alla crono), inoltre bisognerà vedere come Froome avrà superato il terribile incidente che l’ha fermato per quasi tutto il 2019.

Insomma c’è molto da tenere in conto, sarà poi da seguire con curiosità l’approccio della squadra ai primi mesi dell’anno perché non bisogna sottovalutare corridori come Tao Geoghegan Hart e soprattutto Pavel Sivakov (sotto nella foto) che hanno dimostrato di saper andar forte nelle corse a tappe brevi, poi ci sono le classiche, dove il mai domo Michal Kwiatkowski vuole riavviare un percorso di successi interrotto nel 2019 ma dove possono emergere anche Gianni Moscon, chiamato al riscatto e soprattutto Filippo Ganna, reduce dal fantasmagorico record mondiale nell’inseguimento su pista. Di carne al fuoco ce n’è tanta, i corridori per supportare un fuoco di fila d’impegni ci sono, ma bisognerà lavorare col bilancino per impedire clamorose esplosioni interne.
Credito foto: facebook.com/PSivakov/
Credito foto homepage: getty_images_per_cyclingweekly
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