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ITALIA-FRANCIA, UN DERBY LUNGO SEI MESI
di Gabriele Gentili
La corsa alla qualificazione olimpica è ormai entrata nel suo rettilineo finale: il 28 maggio 2020, quindi all’indomani degli Europei di Graz (AUT) e della tappa di Coppa del Mondo di Nove Mesto (CZE) sapremo il quantitativo di partecipanti per ogni singola nazione. Ma proprio in vista della volata finale è importante andare a controllare la situazione, non prima però di ricordare qual è il sistema vigente per accedere a Tokyo 2020.
 
Alla gara olimpica di cross country parteciperanno 74 atleti, equamente divisi fra uomini e donne. Per l’accesso fondamentale sarà il ranking Uci per nazioni, con 3 atleti per le prime due, 2 biker per le nazioni classificate fra la terza e la settima, uno per quelle dall’ottava alla ventunesima. I posti restanti andranno ai due migliori Paesi non compresi fra i primi 21 del Ranking, classificatisi sia nella gara elite che in quella under 23 dei Mondiali disputati nel 2019. Infine i Campionati Continentali di Africa, America e Asia 2020 daranno ognuno un posto alla migliore nazione non ancora qualificata, fermo restando che il Giappone avrà un posto di diritto nella starting list delle due gare.
 
Come si vede, rispetto a Rio 2016 c’è stato un restringimento, solo due nazioni avranno l’onore di schierare il contingente pieno. In campo maschile, se per la prima non ci sono dubbi sul predominio della Svizzera, per il secondo posto la lotta è apertissima fra Italia e Francia, separate da soli 38 punti, più lontane il Brasile a 493 e l’Olanda a oltre 800. Il ranking è basato sui primi tre atleti della classifica individuale, saranno quindi fondamentali i risultati ottenuti in primavera e questo porta a una considerazione riguardante la nazionale italiana, che chiaramente fa affidamento soprattutto su Gerhard Kerschbaumer, grande speranza da podio per Tokyo 2020, ma che solitamente ha una partenza lenta, cominciando a esprimersi appieno (anche per i consueti problemi legati all’allergia) da giugno in poi. Ecco quindi che sarà ancora più importante l’apporto degli altri azzurri, con Luca Braidot (in azione nella foto della homepage) e Nadir Colledani che dovranno necessariamente dare un apporto sostanzioso in termini di piazzamento, senza dimenticare Daniele Braidot, a poca distanza da Colledani e il cui sorpasso se corroborato da risultati di prestigio potrebbe rivelarsi utile alla causa comune, ma sarà anche importantissimo fare bene nella staffetta degli Europei. La Francia dal canto suo fa affidamento sulla compattezza dei suoi, con Stephane Tempier  (in azione sotto nella foto), Jordanm Sarrou e Victor Koretzky tutti nei primi 10 del ranking individuale, ma anche Titouan Carod e Maxime Marotte non sono lontani, è facile quindi capire come per controbattere l’offensiva transalpina bisognerà raccogliere più punti possibile e farsi trovare subito pronti all’avvio di stagione.
Fra le donne la situazione è un po’ diversa. I primi due posti sono appannaggio di Svizzera e Usa e il vantaggio di quest’ultima sull’Olanda, 240 punti, è sufficientemente ampio e gestibile, a meno di clamorosi cedimenti. L’Italia è assestata in sesta posizione con 226 punti di vantaggio sull’ottava, la Gran Bretagna, anche in questo caso la possibilità di portare a Tokyo due atlete (quindi una in più che a Rio) è concreta, ma certamente non si potrà dormire sugli allori e a Eva Lechner, Martina Berta e Chiara Teocchi bisognerà chiedere di raccogliere più punti possibile da qui a maggio, non sono nelle gare principali ma anche, anzi soprattutto, in quelle esterne alla Coppa del Mondo, girando un po’ per l’Europa per mettere la ruota il più davanti possibile.
Credito foto: michele_mondini_per_bergamonews.it
Credito foto homepage: federciclismo.it
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