Uno dei primi consigli che un nutrizionista dispensa a chi lo interpella per riequilibrare la propria dieta è quello di adottare un’alimentazione poco elaborata. In pratica, vanno eliminati sughi e intingoli che rendono, è vero, i cibi più appetibili, ma che tra i loro ingredienti prevedono sempre olio, burro, panna o altre sostanze grasse equivalenti a un vero e proprio concentrato di calorie. Per fortuna che le alternative non mancano. Ad esempio, per insaporire le pietanze si può far uso di spezie o di erbe aromatiche. Per le carni, invece, si ottengono risultati apprezzabili sfumandone la cottura con del vino e utilizzando la prerogativa dell’alcool di disperdersi con il calore per ottenere piatti più gustosi. Infine, per aumentare la gradevolezza dei cibi senza appesantirli di calorie si può ricorrere all’aceto e alla sua caratteristica di concentrare in piccole quantità una grande carica aromatica. Più che di “aceto”, però, sarebbe meglio parlare di “aceti” visto che in commercio ne esistono di parecchi tipi diversi per qualità e sapore. Il più noto è l'aceto ottenuto dal vino o dal mosto d’uva. In realtà, si possono ricavare aceti anche a partire da altri ingredienti. Ad esempio, dal mosto delle pere o delle mele. Proprio l’aceto di mele gode di parecchia popolarità. Viene ritenuto un ottimo integratore alimentare per la sua composizione ricca di sali minerali, di vitamine, soprattutto quelle del gruppo B, la vitamina A e la vitamina E, e di aminoacidi. Addirittura l’aceto di mele viene consigliato come rimedio naturale a problemi digestivi, respiratori, oculari e anche per rafforzare la memoria. A onor del vero, bisogna aggiungere che nelle dosi ridotte in cui viene normalmente utilizzato è difficile che questa qualità di aceto esplichi delle vere e proprie azioni terapeutiche.