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QUANDO L'ARGENTO NON VALE ABBASTANZA
di CicloZeman
Il Mondiale di ciclismo è una gara davvero strana: è l’unica prova iridata sportiva nella quale arrivare secondi, vincere una medaglia ha il sapore della sconfitta, non conta quasi nulla. L’Italia mancava dal podio mondiale dal 2008, ma questo non allevia la delusione di Matteo Trentin, al quale sono mancati gli ultimi 50 metri per coronare una corsa fantastica, vedendosi beffato proprio sul suo terreno preferito dal semisconosciuto danese Mads Pedersen (sotto all'arrivo e nella homepage in maglia iridata).
Un Mondiale strano, quello britannico, ridotto nel chilometraggio e caratterizzato dalla pioggia incessante per tutta la sua durata. Elementi che hanno scompaginato le tattiche preventivate, ma soprattutto che hanno chiarito come la lettura preventiva del Mondiale, annunciato per velocisti, era completamente sbagliata, era una corsa per passisti puri, dove la distanza e le non poche difficoltà, acuite dalla pioggia, l’avrebbero trasformata in una gara a eliminazione.

Sono state tante le nazionali che hanno sbagliato tutto: il Belgio, prigioniero della rivalità fra Gilbert e Van Avermaet che ha tarpato le ali al giovane talento Evenepoel; la Spagna, con i suoi elementi persi per strada in una giornata davvero poco adatta alle caratteristiche degli iberici; la Francia, che ha lavorato per Alaphilippe salvo che, quando a più di un giro dalla fine il numero 1 mondiale ha provato a fare selezione ha scoperto che altri andavano molto più forte confermando come la sua forma sia stata tutta esaurita all’ultimo Tour de France.

Discorso diverso per Mathieu Van Der Poel, il favorito della vigilia. L’olandese ha fatto tutto come si doveva, quando ha visto Alaphilippe partire si è proiettato in avanti e solo Trentin è riuscito a tenere la sua ruota. I due sono andati a raggiungere i leader della corsa, lo svizzero Kung, il danese Pedersen e l’altro azzurro Moscon. In fuga c’era anche un altro olandese, Teunissen che però aveva ceduto proprio mentre rientrava VDP. Un danno per gli arancioni? Forse, ma non per questo il favorito ha perso, la causa è tutta in una sua personale cattiva gestione dei tempi, andando in crisi di fame nel giro conclusivo per aver accumulato poco carburante viste le caratteristiche cambiate della corsa.

Dell’Italia parliamo a parte, guardando la corsa la sensazione è che il migliore ancora una volta fosse lo slovacco Peter Sagan, il quale però non ha saputo leggere bene l’evoluzione della gara facendosi sfuggire VDP e Trentin nel momento topico. Ha provato a rimontare da solo, ma era troppo tardi. Alla fine quindi è emerso il danese Pedersen, che non era assolutamente contemplato, neanche nella sua Nazionale. Saprà onorare la maglia iridata? Vedendo come ha corso ad Harrogate, si può supporre di sì considerando anche la sua propensione per le classiche più difficili come il Giro delle Fiandre (secondo nel 2018): fa parte della Trek Segafredo, che certamente farà di tutto per tenerlo per garantire un’altra alternativa a Vincenzo Nibali, intenzionato a puntare proprio su Fiandre e Liegi nella prima parte della sua delicatissima stagione olimpica.

TUTTI I PODI DELLO YORKSHIRE
Uomini
Prova in linea Elite: 1 M. Pedersen (DEN), 2 M. Trentin (ITA), 3 S. Kung (SUI)
Prova a cronometro Elite: 1 R. Dennis (AUS), 2 R. Evenepoel (BEL), 3 F. Ganna (ITA)
Prova in linea U23: 1 S. Battistella (ITA), 2 S. Bissegger (SUI), 3 T. Pidcock (GBR)
Prova a cronometro U23: 1 M. Bjerg (DEN), 2 I. Garrison (USA), 3 B. McNulty (USA)
Prova in linea junior M: 1 Q. Simmons (USA), 2 A. Martinelli (ITA), 3 M. Sheffield (USA)
Prova a crono junior M: 1 A. Tiberi (ITA), 2 E. Leijnse (NED), 3 M. Brenner (GER)
 
Donne
Prova in linea Elite: 1 A. Van Vleuten (NED), 2 A. Van Der Breggen (NED), 3 A. Spratt (AUS)
Prova a crono Elite: 1 C. Dygert (USA), 2 A. Van Der Breggen (NED); 3 A.Van Vleuten (NED)
Prova in linea junior F: 1 M. Jastrab (USA), 2 J. De Wilde (BEL); 3 L. Nooijen (NED)
Prova a crono junior F: 1 A. Gareeva (RUS), 2 S. Van Anrooij (NED), 3 E. Backstedt (GBR)
Staffetta mista a crono:
1 Olanda (L. Brand- Ri. Markus - A. Pieters-Koen Bouwman - B. Mollema - J. Van Emden),
2 Germania (L. Brennauer - L. Klein - M. Kroger - T. Martin - N. Politt - J. Dutterlin),
3 Gran Bretagna (L. Dolan - A. Henderson - J. Lowden - J. Archibald - D. Bigham - H.Tanfield)
Credito foto: Cyclingweekly.com
Credito foto homepage: Cyclingweekly.com
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