E’ un concetto ambivalente; da un lato esiste una categoria di ciclonobili da almeno 3 generazioni che arrivano alla pit-lane su caravan con i vetri scuri, carrello al seguito con 3 o 4 bici a seconda del meteo-temperatura al suolo-vento, scendono solo dopo che lo scudiero ha preparato il cavallo, nella loro divisa sgargiante ultimo grido e griffata in ogni dettaglio. Dall’altro invece è un problema sociale ben distribuito in griglia: all’improvviso è come se avessero aperto un tombino di una fogna, lo sportello della cloaca di Città del Messico, la botola di un biodigestore. Sono attimi in cui si può anche perdere conoscenza e ci si rifugia col naso attaccato al braccio dove ci siamo dati la pomata strategica anti umidità all’essenza di grasso di capra, pomata che dobbiamo spalmarci ben al di fuori del nostro cortile pena l’annullamento di ogni grado di parentela fino alla sesta generazione. Ma il confronto non regge, meglio sicuramente la capra, anche a costo di...