Ha un sapore davvero particolare, la vittoria di Marta Bastianelli (all'arrivo a sx nella foto della homepage) alla Ronde Van Drenthe, seconda prova del World Tour donne. Potremmo parlare del fatto che l’azzurra è andata a prendersi il successo in casa delle campionesse olandesi nette favorite, oppure del fatto che è ancora la velocista laziale a iscrivere il suo nome in una prova del massimo circuito mondiale com’era successo lo scorso anno, ma quel che ha colpito di più è come è arrivata la vittoria della portacolori della Virtu Cycling. Siamo infatti abituati a vederla svettare in volate di gruppo, invece in Olanda la campionessa europea in carica è andata a conquistare il successo con una prova di forza, al termine di una sorta di gara a eliminazione come spesso succede quando si corre sul pavé.

E’ stato proprio il famoso “lastricato” presente nell’Europa Centro-occidentale a fare la selezione, quando a 10 km dalla conclusione l’olandese Ellen Van Dijk (Trek Segafredo) sembrava aver piazzato la stoccata vincente, ma su di lei sono piombate la Bastianelli e l’ex campionessa del mondo, l’altra olandese Chantal Blaak (Boels Dolmans). La Bastianelli si è sempre tenuta davanti e non si è fatta prendere in contropiede quando la Blaak, che pure è un’ottima velocista, ha lanciato la volata, rimontandola e andando a vincere sulle due delusissime padrone di casa. Una classica, quella olandese, che ha visto le nostre portacolori portare a casa tutto, visto che la compagna di colori della vincitrice Sofia Bertizzolo, 33esima, è risultata la migliore fra le Under 22.

La stessa Bastianelli due giorni prima aveva agguantato il terzo gradino del podio in un’altra classica olandese, la Drentse Acht Van Westerveld, dove una possibile vittoria era sfuggita solo grazie alla splendida galoppata solitaria della francese Audrey Cordon Ragot (Trek Segafredo) capace di tagliare il traguardo con un vantaggio di 1’30” sulle prime avvisaglie del gruppo, con la volata vinta dall’olandese Amy Pieters (Boels Dolmans) proprio davanti alla laziale, che 48 ore dopo si sarebbe presa la più bella delle rivincite.