Email not displaying correctly? View it in your browser
RITORNA ALLA NEWSLETTER
ARRIVA LA SANREMO, MA SI PARLA GIÀ DI GIRO
di CicloZeman
La storia insegna che Parigi-Nizza e Tirreno-Adriatico sono gare a tappe propedeutiche alla Milano-Sanremo, chiamate a dare un quadro definito dei favoriti e degli outsider per la Classicissima. Quest’anno però entrambe le gare hanno sì dato indicazioni, ma sono sembrate soprattutto già proiettate verso il Giro d’Italia, mostrando coloro che potranno essere protagonisti nella Corsa Rosa e soprattutto facendo capire che la prossima edizione sarà davvero monstre.

La Parigi-Nizza passa in archivio nel segno della Colombia, capace di monopolizzare il podio nella penultima tappa, ma soprattutto nel segno di Egan Bernal (sul podio sotto nella foto), che continua a crescere esponenzialmente e sul quale il Team Sky, saggiamente, ha deciso di puntare per il Giro preservando sia Froome che Thomas per il Tour. Bernal non ha vinto alcuna tappa nella corsa francese, ma proprio per questo sembra sempre più capace di pilotare la squadra come fanno i suoi illustri capitani e di poter competere per i più alti traguardi. Bernal ha chiuso la corsa con 39” sul connazionale Nairo Quintana (Movistar), sicuramente mai così brillante in questo periodo della stagione e che si sta riguadagnando credito in seno alla sua squadra, terzo il compagno di roster del vincitore, Michal Kwiatkowski a 1’03” e probabilmente è questo il nome da tenere d’occhio per la Sanremo, se non altro per aver dimostrato di essere molto avvezzo sia alla corsa dei fiori, vinta nel 2017, sia per la sua classe dimostrata in tante classiche. Certo, poi ci sono i velocisti, come l’olandese Dylan Groenewegen (Team Jumbo Visma) e l’irlandese Sam Bennett (Bora Hansgrohe) entrambi due volte primi di tappa, ma riusciranno a venire a capo di una corsa così lunga e che nella sua parte finale, tra velocità e Poggio, screma fortemente il suo gruppo?
La sensazione è che per la Classicissima bisogna guardare più a quanto mostrato dalla Tirreno-Adriatico, ma anche in questo caso la lotta per la classifica finale lanciava segnali soprattutto in ottica Giro. La vittoria di Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) (nella foto della homepage), soprattutto per com’è arrivata, conferma come lo sloveno ormai abbia tutte le chiavi per ottenere il grande colpo al Giro: fortissimo in salita, ha ribaltato le sorti della corsa nella cronometro finale rimontando 25” al britannico Adam Yates (Mitchelton Scott) per superarlo per un solo secondo. Roglic ormai è maturo, sa come gestire una corsa lunga e soprattutto lo fa alla maniera degli attaccanti, in questo differendo un po’ dalla scuola di pensiero di Bernal e del Team Sky (ma non dimentichiamo l’epilogo epico del Giro 2018 di Froome). Se Roglic e Yates non sembrano fattori per la Sanremo, attenzione al danese Jacob Fuglsang (Astana) terzo in classifica dopo essere stato secondo alla Strade Bianche e aver portato a casa una vittoria di tappa per distacco dalla corsa dei due mari. Fuglsang e il kazako Aleksey Lutsenko sono una coppia da prendere con le molle perché potrebbero scombinare le carte, sia prima del Poggio che sulle rampe del trampolino verso Sanremo.

La sensazione maggiore emersa dalla Tirreno-Adriatico è comunque che la favorita della Classicissima sarà comunque sempre la Deceuninck QuickStep, in grado di controllare la corsa sia per preparare la volata di Elia Viviani, sia per pilotare verso il traguardo il francese Julian Alaphilippe, due volte primo alla gara a tappe e capace di vincere anche allo sprint. Il favorito vero è lui, se saprà gestirsi nel corso della difficile e lunga giornata, ma la Sanremo l’ha già corsa salendo anche sul podio e sembra non aver mai goduto di una simile condizione di forma. Chi si è visto davvero poco è stato Peter Sagan (Bora Hansgrohe) ma chissà che questo non sia proprio il segnale migliore per il tricampione del mondo, che vuole sfatare una maledizione che lo attanaglia nel suo rapporto con la Classicissima.

In casa italiana c’è poco da stare allegri: la Parigi-Nizza è stata calma piatta in chiave nostrana, la Tirreno-Adriatico ha mostrato sì un Viviani sempre puntuale in volata, poi la bellissima crono finale di Alberto Bettiol (Education First), un Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) in crescita ma ancora lontano dal colpo di pedale necessario per emergere. E’ pur vero però che, dello Squalo, avevamo detto le stesse cose lo scorso anno e tutti sappiamo come la Sanremo è andata a finire…
Credito foto: getty_images_per_cyclingnews.com
Credito foto homepage: bettini_photo_per_bianchi_vitesseonline
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7