L’apertura di Coppa del Mondo MTB ad Albstadt (GER) non è stata certamente come nelle aspettative: la pioggia, unita ai cambiamenti effettuati sul percorso (e vivacemente contestati da molti biker) ha sconvolto le gerarchie e dato verdetti che, per avere una loro credibilità, dovranno passare al vaglio di una controprova, quella prevista per il prossimo fine settimana a Nove Mesto (CZE).
Guardando la classifica finale della gara elite maschile, il primo fattore che salta agli occhi è che le prime 9 posizioni sono tutte composte da corridori svizzeri (5) e francesi (3) con la sola intrusione dello straordinario olandese Mathieu Van Der Poel (Corendon Circus) che dopo la straordinaria stagione primaverile su strada ha mostrato ad Albstadt una grandissima duttilità, vincendo lo short track e finendo secondo nella gara lunga solo per colpa di una difficile partenza sempre per la pioggia. La sensazione è che a Nove Mesto potrebbe anche centrare la prima vittoria nel circuito, soprattutto se Nino Schurter (Scott) non mostrerà un miglioramento. Ad Abstadt il campione di tutto era partito alla sua solita maniera, facendo il vuoto in compagnia del fido scudiero Lars Forster, ma più la pioggia aumentava, più il suo rendimento calava fino a relegarlo al sesto posto che, considerando l’andamento della gara, è già tanto.
I migliori italiani, in una giornata che di azzurro ha avuto poco, sono stati Gerhard Kerschbaumer (Tornado Ursus) e Nadir Colledani (Bianchi Countervail) rispettivamente 14° e 17°, il primo al termine di una gara tutta in rimonta, il secondo vedendo svanire nel finale una possibile Top 10 che avrebbe avuto, nel suo caso, un grande significato.
Il weekend femminile ha invece detto che la conquista del titolo mondiale 2018 da parte dell’americana Kate Courtney (in azione sotto nella foto) non era stata un caso: ad Albstadt il nuovo acquisto della Scott ha dominato la scena sia al venerdì che alla domenica, con le avversarie in lotta per le posizioni di rincalzo. La tedesca Anne Tauber (CST Sandd Bafang) aveva confermato per quasi tutta la gara le belle impressioni lasciate a inizio stagione, ma una scivolata l’ha privata del podio, premiando così la svizzera Jolanda Neff (Trek) e la rediviva ucraina Yana Belomoina (CST Sandd Bafang), con Eva Lechner, alla fine 21esima a 6’19” dopo che nelle prime battute aveva fatto sognare un ritorno ai tempi belli.