Email not displaying correctly? View it in your browser
RITORNA ALLA NEWSLETTER
UN TOUR CHE HA GIA' SPIAZZATO TUTTI
di CicloZeman
Primo fra i tre grandi Giri, il Tour de France ha già svelato il suo percorso per il 2020, per un’edizione ricca di novità a cominciare dalla sua calendarizzazione. La Grande Boucle partirà infatti in anticipo rispetto al solito, una scelta resa obbligata dall’imminenza dell’appuntamento olimpico, si comincerà il 27 giugno per chiudere il 19 luglio, appena 6 giorni prima della prova in linea che assegnerà l’oro a cinque cerchi. Una coincidenza di date che andrà valutata con molta attenzione: Vincenzo Nibali ad esempio ha in programma di puntare sul Giro d’Italia per poi concentrarsi sulla gara olimpica, su un percorso a lui congeniale ma dove serve avere il pieno di energie. Discorso diverso per Elia Viviani, propenso ad andare al Tour per accumulare km avendo poi qualche giorno in più per lavorare in vista delle gare su pista.

Le scelte delle varie squadre e dei corridori saranno dettate sia alla scadenza olimpica, sia dalle caratteristiche del percorso del Tour, mai così impegnativo, molto simile per costruzione alla Vuelta. 3.470 km in totale da Nizza a Parigi, attraverso 21 tappe di cui nove di pianura (ma con molte insidie per cui non tutte si concluderanno con lo sprint generale), tre intermedie, otto di montagna pura di cui la metà con arrivo in salita e appena una cronometro, di 36 km posta al sabato di vigilia della conclusione, con l’arrivo a La Planche des Belles Filles, quindi adatta anche agli scalatori.

Un’altra novità del tracciato francese è che si toccherà il Massiccio Centrale per due volte, sia nella prima settimana che nell’ultima e si sa che le salite di questa zona sono molto toste, più che per le pendenze per le alte temperature che si raggiungono sulle sue pietre. Già la prima settimana sarà scoppiettante: il secondo giorno subito 3 GPM per scremare la classifica, al quarto arrivo in salita a Orcierés Merlette e a seguire l’inedito Mont Aigoual e il Col de la Hourcére verso il traguardo di Laruns. Alla fine della prima settimana la classifica sarà già definita, si capirà chi potrà (o vorrà) puntare alla classifica.

La seconda settimana prevede una prima parte finalmente più tranquilla, per far tirare il fiato alle punte lasciando spazio agli altri, ma dal venerdì nuove salite con le tappe del Puy Mary e soprattutto della Grand Colombier, forse la tappa più dura del tour prima del secondo giorno di riposo. Nella terza settimana fuochi d’artificio continui, con gli arrivi di Villard de Lans, Meribel e La Roche sur Foron, poi un giorno di pianura e la cronometro che probabilmente deciderà tutto.

Un Tour che sembra costruito per le punte del movimento francese, chiamate a chiudere un digiuno iniziato nel secolo scorso. Pinot e Alaphilippe sono i chiamati in causa, ma quest’ultimo avrà voglia ancora di sacrificare tutto, soprattutto il sogno olimpico, per spremersi al Tour? Quest’anno le esigenze di classifica lo hanno di fatto messo fuori gioco per tutta la seconda parte di stagione dopo che nella prima aveva dominato in lungo e in largo. In casa Team Ineos probabile che si punti sulla coppia britannica Froome-Thomas, che a Tokyo punteranno soprattutto sulla crono, mentre Bernal potrebbe essere dirottato verso il Giro. Da scoprire le strategie della Jumbo Visma fra gli olandesi Dumoulin e Kruijswijk e il numero 1 della stagione, lo sloveno Roglic. Di certo sarà un inverno delicato, dove le scelte da prendere saranno difficili per tutti.
Credito foto homepage: cyclingnews.com
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7