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CONTI VOLA AL GIRO DI TURCHIA
di CicloZeman
L’Amstel Gold Race aveva avuto un importante antipasto in settimana con la Freccia del Brabante, una delle più prestigiose classiche belghe al di fuori del World Tour. Corsa che aveva messo di fronte a viso aperto i due protagonisti assoluti delle corse d’un giorno di questa prima parte di stagione, ossia Julian Alaphilippe (Deceuninck QuickStep) e Mathieu Van Der Poel (Corendon Circus) protagonisti assoluti anche se con destini opposti alla successiva classicissima olandese. Il francese aveva lanciato l’azione decisiva a 17 km dal traguardo trovando collaborazione in Tim Wellens, belga della Lotto Soudal, col quale andavano a riprendere il sempre positivo sudafricano Daryl Impey (Mitchelton Scott). Il terzetto veniva poi raggiunto da VDP e Michael Matthews (Sunweb), con Impey che presto cedeva il passo e quindi si trovavano ad affrontare lo sprint finale quattro corridori tutti con buone possibilità di vittoria, soprattutto Alaphilippe e VDP che da parte sua impostava una volata di potenza che stracciava i rivali. Un confronto diretto che aveva già detto molto dell’attuale rapporto di forze.

La settimana del World Tour prevedeva anche il Giro di Turchia, quest’anno notevolmente anticipato rispetto alla sua tradizionale collocazione di fine stagione. La prova a tappe è vissuta interamente sull’esito della quinta delle sei frazioni, che seppur ridotta nel suo chilometraggio e nelle sue difficoltò a causa del maltempo, ha definito quasi per intero la classifica, premiando lo scalatore austriaco Felix Grosschartner (sul podio nella foto della homepage), ulteriore risorsa della Bora Hansgrohe “tradita” in questa prima parte di stagione dal suo capitano Peter Sagan, rimasto senza soddisfazioni dall’attesa Campagna del Nord. Alle spalle dell’austriaco ecco emergere finalmente un italiano, Valerio Conti (Uae Team Emirates) estremamente convincente in salita e che, a 26 anni, merita considerazione. Il team privato per gravi problemi fisici del suo leader Fabio Aru potrebbe aver trovato nel corridore romano una buona carta per il Giro d’Italia. Addirittura rivoluzionaria è la terza piazza di Merhawi Kudus (Astana), primo grande risultato ottenuto dal ciclismo eritreo, un ulteriore segnale dell’allargamento dei confini ciclistici non solo dal punto di vista geografico, ma anche dei risultati. Una citazione a parte la merita il quarto, il belga Remco Evenepoel (Deceuninck QuickStep), il campione mondiale junior che ha saltato a piè pari tutta la trafila approdando subito tra i professionisti: nella tappa principale è stato lui ad accendere le polveri confermando che nelle sue vene scorre un talento enorme, che deve solamente essere sgrezzato col tempo e l’esperienza.

La corsa turca è stata un bel test per alcuni sprinter di primo piano. Con due vittorie a testa hanno concluso sia l’irlandese Sam Bennett (a sx sotto nella foto), velocista di punta della Bora Hansgrohe, che il puntuale australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) mentre un centro è andato all’olandese della Deceuninsk QuickStep Fabio Jakobsen. Anche qui si sono messi in luce alcuni italiani, primo fra tutti quel Simone Consonni (Uae Team Emirates) che sembra finalmente entrare in forma dopo una primavera dedicata alla pista, in verità senza ottenere quei risultati tanto attesi.
Credito foto: gettyimages_per_cyclingnews.com
Credito foto homepage: gettyimages_per_cyclingnews.com
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