Nel primo anno “post Fontana”, ossia senza il primo italiano capace di salire su un podio olimpico maschile, Gerhard Kerschbaumer (nella foto della homepage) ha dimostrato a Chies d’Alpago di essere ormai il nume della Mtb italiana, il riferimento assoluto e non potrebbe essere altrimenti, visti i suoi risultati internazionali e la sua serie di successi tricolori, arrivata a due consecutivi ma che potrebbe diventare ben più lunga. L’altoatesino col passare degli anni sta ampliando il suo bagaglio tecnico, il percorso rimodellato dagli organizzatori poteva metterlo in difficoltà soprattutto su passaggi molto articolati, dove servivano grandi doti di equilibrio, invece il portacolori della Torpado Ursus ha saputo gestire perfettamente la corsa, aspettando l’ultimo terzo di gara per emergere quando le energie di tutti erano ormai ridotte.
Kerschi è stato bravo a uscire indenne da una santa alleanza fra Carabinieri e Santa Cruz FSA, con i fratelli Braidot da una parte e la coppia Bertolini-Tiberi dall’altra che hanno provato a rendere la gara dura e a mettere alle corde il favorito. Nel terzo dei 6 giri previsto Luca Braidot è partito all’attacco, ma l’altoatesino è rimasto attaccato a differenza degli altri, alle loro spalle solo Daniele Braidot rimaneva a vista, nel quarto giro Kerschbaumer rompeva gli indugi e le ultime due tornate erano un suo assolo, chiuso con 54” su Daniele Braidot che andava a raggiungere e superare suo fratello Luca, terzo a un minuto esatto, poi Bertolini a 2’11”, Tiberi a 2’28” e un ottimo Samuele Porro (Trek Selle San Marco), il campione italiano Marathon che chiudeva a soli 2’46”.
Una vittoria che può suonare come un passaggio di consegne quella fra le Elite donne, dove dopo anni di dominio di Eva Lechner, proprio nel momento della sua forma migliore sancito una settimana prima dal suo ritorno nella Top 10 di Coppa del Mondo, è arrivata la resa di fronte all’ex iridata junior Martina Berta. La portacolori della Torpado Ursus aveva chiesto in settimana la deroga per gareggiare fra le grandi pur essendo ancora Under 23 e la sua audace scelta si è dimostrata vincente. Sia lei che la Lechner (a sx sul podio sotto nella foto) e la Teocchi (a dx sul podio sotto nella foto) hanno tutte gareggiato per i colori dell’Esercito e alla fine le tre hanno fatto il vuoto. La vittoria della Berta (sul podio al centro sotto nella foto) non è mai stata in discussione, alla fine ha chiuso con 47” sulla campionessa uscente e 2’14” sulla Teocchi. La prova Under 23 ha premiato l’atleta di casa Giorgia Marchet (Team Rudy Project) con ben 2’54” sulla compagna di colori Giada Specia e 5’56” sulla favorita della vigilia Greta Seiwald (Santa Cruz FSA), mentre il titolo junior è andato non senza sorpresa a Nicole Pesse (Pila Bike Planet, con 1’12” su Letizia Motalli (KTM Protek Dama) e 1’42” su Julia Maria Graf (Asc Kardaun-Cardano).