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CLASSICI ADATTATI
di Enrico Monti
COME IL CACIO SUI MACCHERONI. Tutti i ciclofondisti lo sanno, è praticamente una costante a tutti i pasta party! Facciamo una petizione agli organizzatori: smettetela di speculare sul grana!! Già chi arriva è stanco ed ha fatto una fatica boia, magari pioveva o c’erano 5 gradi e potevi correre solo se eri un pinguino. Ma poi, per giunta, anche l’onta di arrivare dopo due ore di fila e sentirti dire che il grana o il parmigiano è finito e ti vedi recapitare sul piatto tre granelli contati come se fosse tartufo! Insomma, fate la 
spesa e dateci il formaggio, il formaggio fa bene anche a chi è allergico al latte (e così si assottiglia la schiera dei competitivi che in genere hanno due metri di certificati medici e sono allergici a tutto quello che presuppone Cortisone e Bombardone). E’ vero, siamo dei ciclo lenti però quando ci sediamo a tavola un piatto di maccheroni senza cacio è veramente troppo!! Per cui passiamo e desideriamo di...
...ESSERE ALLA FRUTTA. Smitizziamo un altro luogo comune: non è vero che gli ultimi che arrivano alle gran fondo sono i più stanchi o i più cotti. Macché, se volessero potrebbero assolutamente competere con i primi 10, è che non vogliono, hanno altro per la testa e gli piace arrivare con calma; il loro cardio infatti ha una scala particolare, da 30 a 90 battiti e i 90 battiti sono raggiunti al pasta party quando gli dicono che non c’è più il cacio da mettere sui maccheroni. Ma secondo voi è normale? Fare centinaia di
chilometri, migliaia di metri di dislivello e poi non avere il cacio sui maccheroni? Ahi! Dura terra perché non ti apristi? Così si ripiega sulla frutta, almeno sarà di stagione, pensi... infatti ti danno cocomero in Trentino e mele nel Lazio, oppure pesche in Liguria e banane a Rimini... cerchiamo per favore di essere a chilometro zero almeno nella frutta, già per noi arrivarci in gruppo è un’impresa, ci volete far sparire?….e pensare che invece c’è della gente che...
...E’ COME IL PREZZEMOLO. E la trovi dappertutto, non la ferma nulla, né meteo, né slavine, né rivolte, né terremoti... se per caso di forza maggiore sospendono o annullano una granfondo chiamano l’organizzatore, che ne avrà già da pensare secondo voi?!, e gli attaccano una pippa di un’ora al telefono per spiegargli che sì, è vero che c’era l’allerta meteo, però si poteva correre lo stesso magari gonfiando come gommoni le ruote, oppure si poteva partire 3 o 4 ore dopo che la
perturbazione era passata e con due bobcat e una terna si riusciva a pulire la strada da alberi e fango. Questi signori hanno il dono dell’ubiquità e sono sempre dove non li vorresti. C’è solo un posto dove li vorresti e non solo tu, lo cantava anche il buon Proietti: “... te c’hanno mai mandato...”
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