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A FEBBRAIO L'ASTANA COLLEZIONA VITTORIE
di CicloZeman
Settimana ricca di eventi e quindi di spunti quella appena trascorsa. Il primo è la conferma che l’Astana è la squadra del momento, capace di raccogliere successi in ogni gara e addirittura di raccogliere una doppietta alla Vuelta a Andalucia a tappe con il danese Jakob Fuglsang (in azione sotto nella foto) primo davanti all’iberico Ion Izaguirre per 7”, mentre al Tour dell’Oman il kazako Alexey Lutsenko (nella foto della homepage) porta a casa la classifica finale e tre vittorie di tappa. La formazione kazaka ha un roster di prim’ordine, decisamente tra i più attrezzati per le prove a tappe, l’unica incognita in vista dei grandi Giri è se riuscirà a trovare fra tanti galli quello a cui affidare con profitto le redini della squadra.
Il secondo spunto riguarda il ciclismo italiano che ottiene una bella serie di vittorie e risultati importanti in attesa della crescita di condizione dei suoi leader per le corse a tappe e se da una parte Vincenzo Nibali inizia la sua stagione all’Uae Tour con un ottimo terzo posto nella cronosquadre con la sua Bahrain Merida (segno che gli acquisti di Damiano Caruso e Rohan Dennis sono stati un innesto azzeccato), dall’altra Fabio Aru (Uae Team Emirates) mostra di essere ancora lontano dal campione sardo che conosciamo. Alla Volta ao Algarve in Portogallo Aru è rimasto spesso attardato anche in salita, ma per lui gli appuntamenti sono lontani nel tempo e l’importante ora è mettere km nel serbatoio. Intanto però i protagonisti sono altri, innanzitutto Matteo Trentin (Mitchelton Scott) (in volata sotto nella foto) che alla Vuelta a Andalucia ha colto due ottimi successi di tappa, il secondo addirittura staccando il gruppo sull’arrivo in leggera salita, mostrando una condizione già talmente alta da far rimpiangere che la Milano-Sanremo non sia domani… Successi di tappa anche per Sonny Colbrelli (Bahrain Merida) e Giacomo Nizzolo (Team Dimension Data) al Tour dell’Oman, di Giulio Ciccone (Trek Segafredo) al Tour dell’Haut Var dove ha dimostrato le sue grandi doti in salita cedendo però nell’ultima tappa lo scettro del primato al più smaliziato Thibaut Pinot (Groupama Fdj) e infine al neopro Alessandro Fedeli (Delko Marseille), il vincitore dell’ultimo GP della Liberazione, al Giro del Ruanda.
Sempre in casa italiana una particolare menzione la merita l’eterno Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida) che al Tour dell’Oman ha chiuso secondo dietro l’imprendibile Lutsenko. Il corridore lucano continua ad essere una sicurezza, l’ideale braccio destro per Nibali nei grandi Giri e il fatto che abbia già una simile condizione è per lo Squalo un’iniezione di fiducia importante ora che il siciliano è ancora all’inizio della sua parabola stagionale.

Il resto della settimana ha confermato la crescita dei francesi, che hanno in gran massa scelto la corsa di casa, il Giro dell’Alto Var con Pinot che come detto si è aggiudicato la corsa beffando per 3” Romain Bardet (AG2R La Mondiale), un’accoppiata che i tifosi transalpini sognano si ripeta quest’estate alla Grande Boucle. Bella prova per lo sloveno dell’Uae Team Emirates Tadej Pogacar, primo alla Volta ao Algarve grazie al successo nella tappa più dura. Al Tour of Antalya in Turchia, frequentato dalle squadre Continental, prima piazza per il polacco Szymon Rekita, con appena 3” sull’ottimo giovane azzurro Simone Lonardi (Nippo Vini Fantini). Che qualcosa si stia finalmente muovendo nel ciclismo italiano anche fra i giovani specialisti di corse a tappe? Ce n’è un disperato bisogno...
Credito foto: bettini_photo_per_northwave_vitesseonline.it - cyclingnews.com
Credito foto homepage: bettini_photo_per_northwave_vitesseonline.it
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