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CLASSICI ADATTATI
di Enrico Monti
PERDERSI ALL’ORIZZONTE. Lo stato d’animo è profondamente diverso a seconda dell’animo che è in noi. Per un biker spavaldo e intrepido non sapere più dove si trova è esaltante, una sfida nella sfida, talmente elettrizzante che l’ultimo che hanno trovato disperso tra i monti era contentissimo e aveva fraternizzato con un militare tedesco della Wermacht eremita dal ’45. Un preciso e calcolatore cicloamatore invece odia la sensazione, gli sembra di essere una pulce nei drittoni del Fedaia o
dello Zoncolan, vuole i riferimenti soliti, come il grado di inclinazione delle sopracciglia del suo competitor che sono come un indicatore di potenza o la potenza del respiro all’aglio del suo amico/nemico (più gas meno autonomia). Il randagio invece ci sguazza dentro, è abituato a pedalare senza neanche sapere dove si trovi (infatti l’ultima volta è stato recuperato dai Navy Seals al largo delle Barbados); per il randagio l’ebbrezza del vuoto è tutto, infatti i suoi neuroni ogni tanto affermano che...
...NON C’E’ NULLA ALL’ORIZZONTE. 
Badate che non è offensivo, il vero randagio ha lo stesso animo di David Crockett e per fare certe cose il meccanismo solito di ragionamento non funziona. La rarefazione dei neuroni serve a controllare le emozioni, niente solito ragionamento e niente paure. Altrimenti come si spiegherebbero certe imprese al limite non dell’umano ma del possibile? L’ultima impresa di cui abbiamo sentito parlare è stata così lunga e impegnativa che l’atleta è sceso dalla bici 
solo dopo esser stato tranquillizzato da tutti che sua moglie, nel frattempo, si era risposata tre volte e a casa non c’era più. E’ un modo, una maniera di pensare completamente differente per cui un cervello normale ha un esubero enorme di neuroni; a lui ne bastano un decimo, un ventesimo, giusto quelli che muovono le gambe in senso circolare, la bocca per masticare e le dita per spostare il cambio. Tutto è il resto è noia, surplus. Ma non è che per caso siamo noi che dobbiamo...
 
...AMPLIARE I NOSTRI ORIZZONTI? In ogni società, in ogni tempo e periodo storico, le regole del vivere sociale sono date da una serie di convenzioni sociali. E se fossimo noi quelli sbagliati? Se la catena evolutiva umana si fosse spostata troppo da una parte? Chiedete e parlate con un reduce dalla RAAM, dalla Race Across Italy, dal Tour della Sicilia, dalla traversata nel Deserto, la Parigi-Brest-Parigi la tralasciamo perché troppo banale. Che impressioni avete? Non le dite per favore. Siamo in pubblico e, come detto, siamo troppo di parte e non è corretto. Ognuno ha il sacrosanto diritto di fumarsi i neuroni come vuole, chi da cicloleso chi da randagio. E’ un fatto di orizzonti.
Credito foto: pixabay.com/it/users/larisa-k-1107275/ - pixabay.com/it/users/digitalskennedy-2997842/
Credito foto homepage: Archivio Sport Service
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7