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IL GRANDE SOGNO DI VDP
di Gabriele Gentili
A Nove Mesto potremmo avere vissuto una giornata storica, quella del passaggio di consegne della leadership planetaria fra il campionissimo svizzero Nino Schurter e l’olandese vincitutto Mathieu Van Der Poel (a dx in azione sotto nella foto). A dirlo è l’evoluzione che ha avuto la seconda tappa della Coppa del Mondo, dove su un percorso considerato unanimemente il più bello del circuito internazionale e su un terreno finalmente asciutto, ben diverso da quello trovato la settimana prima ad Albstadt, i due si sono dati battaglia sfoderando le loro migliori armi. Schuerter ha provato subito a fare la differenza come suo solito, ma VDP gli è rimasto incollato, mentre gli avversari iniziavano subito a perdere terreno lottando unicamente per la terza piazza del podio. All’ultimo giro, quando tutti ormai si attendevano lo sprint, VDP ha piazzato la sua stoccata, alla quale chi segue le vicende del ciclocross è ben abituato, staccando il rivale della Scott incapace di rispondere proprio sul suo stesso terreno tattico. Alla fine sono stati 19 i secondi di distacco, con Van Der Poel che andava così a conquistare la sua prima vittoria assoluta che, unita ai due successi nello short track, lo pone saldamente in testa alla classifica di Coppa. A questo punto per VDP si schiudono le porte di un sogno, guardando a tutto quel che ha fatto nella primavera: essere il primo uomo capace di vestire la maglia arcobaleno nelle tre specialità offroad: ciclocross, strada e Mtb. Ci riuscirà?
Mathias Fluckiger (Thomus) che aveva fatto il bello e il cattivo tempo nel fango di Albstadt, ha dimostrato di essere comunque in forma eccezionale, finendo terzo a 1’53” davanti al ritrovato brasiliano Henrique Avancini (Cannondale) a 2’01” e al ceko Ondrej Cink (Kross) a 2’30”. In chiave italiana ottima prova di Gerhard Kerschbaumer (Torpado Ursus) partito molto indietro ma capace di una bella rimonta fino al 7° posto finale a 2’41”. Bene anche Luca Braidot (Carabinieri) e Gioele Bertolini (Santa Cruz FSA) rispettivamente 15° e 17°.

La giornata italiana in terra ceka è stata funestata dal grave infortunio occorso a Marika Tovo, la portacolori della Ghost davvero sfortunata in questa prima parte di stagione, dove era alla ricerca della forma migliore che sembrava stesse arrivando. Caduta quand’era sesta nella gara Under 23, l’azzurra, podio mondiale lo scorso anno, ha riportato la frattura della rotula destra. L’attende una lunga riabilitazione e convalescenza, proiettata già verso un possibile rientro nel finale di stagione. La gara è andata all’americana Haley Batten, che ha preceduto di 28” la tedesca Ronja Eikl e di 1’20” la vincitrice della prima tappa, l’austriaca Laura Stigger, con Giorgia Marchet settima a 3’58” e Martina Berta subito dietro a 4’10”.
 
Quello ceko è stato un weekend entusiasmante per la ritrovata scuola americana, che dopo la vittoria di Chloe Woodruff nello short track e quella già detta della Batten, ha vissuto la sua apoteosi grazie alla campionessa mondiale Kate Courtney (Specialized) (sul podio nella foto della homepage) che a Nove Mesto si è confermata una spanna superiore a tutte le altre. La statunitense ha corso sempre al comando, vanamente inseguita dall’australiana Rebecca McConnell (Primaflor Mondraker) alla fine seconda a 36” ma comunque felice per il suo miglior risultato di sempre, terza la canadese Haley Smith (Norco) a 42”. Come si vede è stata una batosta per le europee, la prima delle quali è stata la 22enne svizzera Sina Frei quarta a 45”. Prova discreta per Chiara Teocchi (Bianchi Countervail) 19esima a 4’47” immediatamente davanti a Eva Lechner. Fra gli Under 23 primo successo per la Mtb rumena, grazie a Vlad Dascalu (Brujula Bike) che in volata si è preso la rivincita sul ticinese Filippo Colombo (BMC) che l’aveva battuto sette giorni prima, dietro si è rivisto finalmente il danese Simon Andreassen, terzo a 10”. Primo italiano Gioele De Cosmo, 17° a 3 minuti esatti.
Credito foto: scott-sports.com
Credito foto homepage: scott-sports.com
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