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ANNO DI TRANSAZIONE PER LA NUOVA "MOVISTAR"
di CicloZeman
La Movistar cambia tutto e la curiosità intorno alla sua nuova stagione è tanta. Andando un po’ contro l’ultima moda che vede i team cercare di porre al proprio interno più capitani, la formazione spagnola ha “ripulito” il suo organico dando via quasi tutti i suoi pezzi pregiati: via Nairo Quintana, via Mikel Landa, via anche il vincitore del Giro Richard Carapaz, rimane solo il grande Alejandro Valverde, ormai alla soglia dei 40 anni ma ancora fortemente competitivo e intrigato dal sogno olimpico e iridato 2020, su due percorsi dove avendo la condizione giusta lo spagnolo può dire la sua.

Valverde sarà la punta dello schieramento nella prima parte di stagione, puntando alle classiche con un occhi di riguardo alla Milano-Sanremo sempre sfuggita e alle gare delle Ardenne dove ha spesso fatto bottino pieno. Ma poi? La Movistar si è completamente ricostruita per i grandi Giri puntando tutto sul giovane Enric Mas, che aveva fatto sognare alla Vuelta 2018 e che nella prima parte del Tour 2019 sembrava sul punto di esplodere, quasi ad essere la vera punta della Deceuninck Quick Step tenuta “nascosta” dalle imprese di Alaphilippe, prima che un virus lo debilitasse portandolo al ritiro. Ma è pronto per riallacciare il filo con il 2018 e la sua giovane età è un fattore importante dalla sua parte, ma affidargli le chiavi della squadra in un grande Giro è certamente un azzardo.

Per il resto la Movistar punterà a far crescere corridori che finora hanno fatto vedere cose egregie nelle corse a tappe medio-brevi, come Marc Soler, assolutamente competitivo oltretutto nell’arco dell’intera stagione, da gennaio a ottobre, oppure come Carlos Verona, altro corridore che ogni tanto fa vedere cose molto buone. La mancanza di tanti capitani potrebbe anche dare qualche occasione in più a uno scalatore di pregio come Andrey Amador, che nel 2019 è stato spremuto come un limone facendogli correre tutti e tre i grandi Giri. Nel complesso la sensazione è che il 2020 sia un anno di transizione, importante per i corridori ma soprattutto per i dirigenti, che dopo anni di confusione e di scarsi risultati (Giro d’Italia 2019 a parte) hanno bisogno di fare chiarezza innanzitutto nelle loro capacità strategiche.
Credito foto homepage: cyclingnews.com
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