E’ un calendario lunghissimo, quello approntato dalla Federciclismo per le ruote grasse, si parte già a fine febbraio con la prova nazionale cross country giovanile a Campochiesa (SV) per finire a ottobre inoltrato con la finale del circuito Gravitalia di discesa. Guardando l’elenco di eventi proposto, molti dei quali ancora alla ricerca di una sede (e questo non è un bel segnale, in quanto significa che scarseggiano organizzatori in grado soprattutto economicamente di accogliere gli eventi) emerge come ci sia una forte sproporzione di cross country assoluti a fronte delle gare giovanili.
La Fci ha fortemente investito sui giovani e questo è un bene, perché sotto l’azione di dirigenti appassionati, primo fra tutti Paolo Garniga, si è capito che il futuro della Mtb poteva esistere solamente attraverso un forte investimento sulle nuove generazioni. Il timore però è che il calendario sia andato un po’ gonfiandosi: una volta si lasciavano i ragazzi abbastanza tranquilli fino all’estate, pensando anche ai loro impegni scolastici, invece ora fra Societari, Coppa Italia, gare nazionali spurie, gli impegni internazionali non ci sono praticamente weekend liberi e il rischio è che i ragazzi arrivino ai vari passaggi di categoria sempre più spremuti.
Di contro, il calendario dei cross country assoluti è sempre più ridotto e soprattutto concentrato nella prima parte della stagione: si arriva ai Campionati Italiani d’inizio luglio, poi più nulla. Prima spazio agli Internazionali d’Italia (vera ancora di salvezza del movimento italiano, fondamentali per proporre un vero confronto con gli stranieri), al GP d’Inverno che ha perso parte del fascino che rivestiva qualche anno fa anche perché troppo spostato in avanti quando prima era la vera gara di apertura della stagione, e poi? Ci si lamenta tanto dello scarso appeal che l’XCO ha negli appassionati, ma mettiamoci nei panni di chi allestisce le squadre, se un team non ha uno sbocco internazionale, che senso ha investirci sopra se poi mancano le occasioni per gareggiare, per mettere in mostra i marchi, per avere un rientro economico? Sono concetti sui quali sarà bene riflettere, soprattutto con l’avvento di una nuova amministrazione federale.
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