Due bellissime gare hanno chiuso da par loro la Campagna del Nord, dando di fatto molti responsi anche in chiave del prosieguo della stagione. La Liegi-Bastogne-Liegi di fatto mette il sigillo alla prima parte della stagione lasciando ora spazio agli interpreti delle grandi corse a tappe, cambiando modo di correre, gerarchie e copioni di uno sport che in questi primi mesi ha ritrovato grandi attrattive e promette di portare sulle strade del Giro e poi del Tour frotte di appassionati. Il nome in maggiore evidenza emerso dalle prove belghe è sicuramente Jacob Fuglsang (all'arrivo nella foto della homepage), il danese dell’Astana che ha raggiunto probabilmente l’apice della sua parabola a trent’anni da tempo suonati: terzo all’Amstel, secondo alla Freccia Vallone, a Liegi ha colto il grande risultato e lo ha fatto nella maniera più bella, non solo arrivando tutto solo ma prendendosi una sonora rivincita su Julian Alaphilippe (FRA-Deceuninck QuickStep) dal quale aveva ricevuto forti delusioni alla Strade Bianche, all’Amstel (la concorrenza fra i due in fuga aveva spianato la strada al vittorioso ritorno di Mathieu Van der Poel) e alla Freccia Vallone. Fuglsang chiude la sua primavera in forte attivo, ora è pronto a mettersi a disposizione della squadra per il Tour, probabilmente con il ruolo di luogotenente a chi sarà delegato alla caccia alla classifica.
Alaphilippe dal canto suo non può lamentarsi: una primavera con tre grandi vittorie (Strade Bianche, Milano-Sanremo, Freccia Vallone) l’hanno vissuta solo i grandissimi, ma certo la Liegi gli è rimasta ancora una volta indigesta. Nella Doyenne il francese è apparso scarico, sia fisicamente che come gestore della squadra, infatti mai così anonima in una corsa in linea. Si prospetta per lui un periodo di ricarica, in vista del Tour dove presumibilmente andrà a caccia di soddisfazioni spurie, non sembrando così resistente da provare a puntare alla classifica.
La settimana belga ha visto protagonista il ciclismo italiano come da tempo non si vedeva, proseguendo sulla scia tracciata dalla splendida vittoria di Alberto Bettiol al Giro delle Fiandre. Alla Freccia si è visto il più bel Diego Ulissi (Uae Team Emirates) mai comparso in una classica, protagonista fino alla fine e capace di agguantare il podio dietro due corridori in questo momento inarrivabili. A Liegi si è esaltato Davide Formolo (Bora Hansgrohe) (sotto nella foto) l’unico con le forze necessarie per seguire almeno per un pò Fuglsang, fino a mantenere una splendida seconda piazza che ne sancisce il salto di qualità tanto atteso. Formolo vorrebbe correre il Giro per puntare alla classifica, ma forse proprio alla Liegi ha trovato la sua dimensione di corridore adatto alle classiche più dure.