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TORNANO LE REGINE ARANCIONI
di CicloZeman
La settimana delle classiche valloni del World Tour ha ristabilito le gerarchie del ciclismo femminile, riportando sulla vetta le grandi campionesse olandesi. Anna Van Der Breggen (Boels Dolmans) (all'arrivo sotto nella foto) e Annemiek Van Vleuten (MItchelton Scott) (al centro sul podio nella foto della homepage) hanno messo in chiaro come le più forti siano loro, soprattutto suo percorsi più duri. Lo scorso anno la Van der Breggen aveva fatto doppietta, questa volta si è dovuta accontentare della vittoria alla Freccia Vallone, entrata nel suo personale palmarés per la quinta volta consecutiva. Il Muro di Huy è davvero il suo regno e anche quest’anno, quando le pendenze si sono fatte proibitive, ha staccato tutte le avversarie, precedendo la Van Vleuten e la sempre più convincente compagna di colori Annika Langvad, la danese campionessa del mondo di Mtb che quest’anno si è dedicata con maggior convinzione alla strada ottenendo risultati notevoli (ricordiamo che Langvad e Van Der Breggen hanno dominato l’ultima edizione della Cape Epic, la principale prova a tappe per le ruote grasse).
Tutti si attendevano la doppietta a quattro giorni di distanza, invece a Liegi la Van Vleuten ha messo fine a una serie impressionante di secondi posti nel World Tour 2019 conquistando di forza il bersaglio grosso, tanto da staccare tutte le avversarie di oltre 2 minuti, come solo le grandi campionesse possono fare. A differenza della Van Der Breggen, la Van Vleuten sembra avere una maggiore duttilità che potrebbe portarla a emergere ancora nelle corse a tappe dell’estate, se riuscirà a recuperare dopo una primavera sempre in prima fila.

La settimana belga ha visto il ciclismo italiano ottenere una più che ampia sufficienza. “Messa in panchina” la sua leader Marta Bastianelli, non a suo agio su simili percorsi, sono emersi altri nomi, soprattutto atlete estremamente giovani come Marta Cavalli (Valcar Cylance) prima fra le Under 21 alla Freccia Vallone e soprattutto Soraya Paladin (Ale Cipollini), la migliore sia alla Freccia (16esima) sia soprattutto alla Liegi, dove ha colto una straordinaria quarta piazza dietro le olandesi Van Vleuten, Floortje Mackaij (Sunweb) e Demi Vollering (Parkhotel Valkenburg). Proprio Vollering e Paladin sono emerse dalla Campagna del Nord come i migliori prospetti in un ciclismo femminile che conferma come la maturazione arrivi sempre molto tardi. Ha provato a mettersi in evidenza anche Elisa Longo Borghini (Trek Segafredo) che alla Liegi aveva provato a far saltare il banco con un attacco da lontano insieme all’ex iridata brittanica Elisabeth Deignan, scontrandosi però con una coesione fra le olandesi solitamente inusitata, come si è ben visto in molti campionati mondiali. Al bronzo olimpico azzurro la vittoria comincia però a mancare da troppo tempo, speriamo che la parentesi si chiuda quanto prima.
Credito foto: bettini_photo
Credito foto homepage: Aso/T.Maheux_per _cyclingnews.com
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