EDUCATION FIRST: 4
Una prestazione altamente sottotono, con Uran più bravo a parole che nei fatti, Bettiol quasi inesistente a dispetto delle tante attese, Van Garderen come al solito evanescente. L’unico a risollevarsi un pochino è stato il solito Michael Woods, il canadese che con altra gestione potrebbe fare molto di più.
MITCHELTON SCOTT: 7,5
E’ vero, è mancata del tutto la classifica, ma 4 vittorie di tappa non arrivano per caso. Simon Yates, pur ancora lontano dal vincitore della Vuelta 2018, è piaciuto molto più del fratello Adam, capitano in questa occasione, poi ci sono le imprese dell’intramontabile Impey e, bellissima, di Trentin (nella foto della homepage) a impreziosire i ricordi.
CCC TEAM: 5,5
Sufficienza sfiorata per un team che non poteva avere grandi ambizioni se non quella di conquistare una tappa. Van Avermaet ci ha provato più volte arrivandoci molto vicino, ma certo non è più nella fantastica condizione di Rio 2016. Peccato per De Marchi, rovinosamente caduto e che aspettiamo nel 2020.
UAE TEAM EMIRATES: 5,5
Vale un po’ lo stesso discorso fatto per la CCC, salvo che qui la squadra appariva meglio attrezzata. Martin però non ha mai dato l’impressione di poter contare e Kristoff ha trovato velocisti più in palla. Una citazione a parte per Aru, autore di un Tour al di sopra delle aspettative, un campione pronto per tornare a vincere.
TREK SEGAFREDO: 6
Una sufficienza frutto esclusivamente della prestazione complessiva di Giulio Ciccone, in maglia gialla per due giorni, confermatosi il miglior prospetto italiano per le corse a tappe. Gli altri sono stati semplici comparse, con Porte affondato come suo solito e Mollema in crisi di energie dopo il Giro.
TEAM SUNWEB: 4
Venuto a mancare Dumoulin prima del via, la squadra si è sciolta come neve al sole: Kellerman è solo la controfigura del corridore che aveva sfiorato la Vuelta, Matthews ha provato più volte a lasciare il segno, ma non è un velocista a tutto tondo. E’ piaciuto Lennard Kamna, scalatore tedesco che può avere mercato.
COFIDIS SOLUTIONS CREDITS: 6
Al team di casa si chiedeva di movimentare le tappe e lo ha fatto, soprattutto con Stephane Rossetto primatista in fatto di attacchi d’inizio tappa. Attivi anche Jesus Herrada e Pietrre-Luc Perichon, anche se le loro sparate non hanno avuto grande fortuna.
LOTTO SOUDAL: 8
Non avendo corridori da montagna, la squadra ha fatto il meglio nelle tappe dove poteva emergere: Caleb Ewan con tre vittorie si è confermato il numero 1 delle volate, Thomas De Gendt ha entusiasmato a Saint Etienne e ha sfiorato il colpaccio nella crono di Pau. Bilancio stellare.
TEAM TOTAL DIRECT ENERGIE: 4
Altra squadra che doveva smuovere le acque d’inizio tappa, ma pur avendo fior di passisti come Terpstra e Taaramae, non si è mai vista. E’ piaciuto di più Niccolò Bonifazio che pur non avendo a disposizione un vero treno per la volata, si è ben distinto finendo terzo a Parigi.
TEAM KATUSHA ALPECIN: 4,5
Inutile nasconderlo, Ilnur Zakarin ormai ha imboccato la parabola discendente. Qui come al Giro, non è mai stato un fattore per la classifica e la resa incondizionata di fronte a Nibali a Val Thorens certifica il suo attuale valore. Male anche gli altri, con un Politt spesso con le gambe in croce anche su salite abbordabili.
WANTY GOBERT CYCLING TEAM: 7
La squadra Continental è piaciuta molto e il 12° posto finale di Martin è di grande valore. Con lui molto bene è andato Xandro Meurisse, che senza Ciccone avrebbe anche vestito il giallo, mentre Pasqualon ha confermato il suo valore di corridore egregio nelle tappe movimentate.
TEAM DIMENSION DATA: 5
Altra squadra che ha fatto tappezzeria al Tour, pur avendo nelle sue file corridori di alto spessore. Kreuziger è riuscito a finire nella Top 20 grazie alla sua esperienza, ci saremmo invece aspettati di più da gente come Boasson Hagen, Valgren, lo stesso Nizzolo, tutti buoni cacciatori di tappe, rimasti alla finestra.
TEAM ARKEA SAMSIC: 5,5
Tutti giravano intorno al campione di Francia Barguil e l’ex maglia a pois ha provato a mettere il suo sigillo più volte, non trovando mai l’occasione giusta ma mostrando anche di avere poca benzina nel serbatoio. Greipel da parte sua nelle volate non è mai stato un fattore.