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LE PAGELLE DEI TEAM
di CicloZeman
TEAM INEOS: 7
Un voto appena discreto per chi piazza i suoi corridori ai primi due posti? Sì, pensando a quel che il team è stato fino allo scorso anno. Il senso di padronanza assoluta non c’è mai stato, i gregari stavolta hanno lasciato a desiderare e la mancanza di vittorie di tappa è l’indice di un ridimensionamento generale.
 
BORA HANSGROHE: 7,5
Squadra completa, la formazione tedesca torna a casa con un successo di tappa e la maglia verde di Peter Sagan, ma soprattutto con un Buchmann scopertosi splendido interprete dei grandi Giri. Con pochi ritocchi nel roster, si può puntare anche al bersaglio grosso.
 
DECEUNINCK QUICKSTEP: 7,5
Forse come vittorie di tappa si poteva avere di più, ma la lunga permanenza di Alaphilippe in maglia gialla ha cambiato i piani in corso d’opera. Al di là del francese, però serve un vero corridore da grandi Giri, anche perché Mas (crollato nell’ultima settimana) andrà alla Movistar. Anche se il campione è in casa: il giovanissimo Evenepoel.
 
AG2R LA MONDIALE: 6
Una sufficienza strappata grazie alla fortunosa vittoria di Bardet nella classifica degli scalatori, ma i propositi erano ben altri. E’ mancato il capitano, sono mancati i suoi luogotenenti (Gallopin, Naesen, Vuillermoz), lo stesso Cosnefroy, iridato U23, ha provato a mettersi in evidenza senza grandi risultati.
 
BAHRAIN MERIDA: 7
Due successi parziali, con Teuns (sotto nella foto)con Nibali che, l’impresa di Val Thorens ha raddrizzato la baracca personale e del team, che sulla carta poteva essere tra i più attrezzati. Caruso però ha risentito delle fatiche del Giro, Dennis poi è stato protagonista di una vicenda dai contorni poco chiari e che lasciano brutte ombre.
GROUPAMA FDJ: 7,5
Ripensando a quel che poteva essere, c’è da mangiarsi le mani: mai come questa volta Pinot sembrava pronto per il grande salto. Apparso il migliore sui Pirenei, sulle Alpi si è ritirato per improvvisi problemi a una gamba. Attenzione poi a Gaudu, potrebbe essere il campione di domani.
 
MOVISTAR: 5
Al di là della vittoria del Team, che fine ha fatto la splendida gestione dell’ultimo Giro? Al Tour la squadra spagnola perde sempre la tramontana, viaggiando fra mille dubbi su chi scegliere come punta. Anche stavolta il penalizzato è stato Mikel Landa, che forse poteva fare anche di più. Ma dal 2020 si cambia!
 
ASTANA: 4
Una debacle assoluta per un team che nei pronostici doveva lottare per la maglia gialla. Fuglsang non si è mai visto, Lutsenko era la pallida copia del campione d’inizio stagione nelle brevi corse a tappe, Bilbao aveva speso tutto al Giro, gli altri erano semplici comprimari. Un Tour da dimenticare in fretta.
 
TEAM JUMBO VISMA: 8
Come livello è sembrata la squadra più forte del Tour, una base dalla quale Kruijswijk poteva lanciarsi verso il grande sogno. Restano ben 4 vittorie di tappa, la scoperta di Bennett e De Plus come splendidi corridori da montagna, un Van Aert tanto bravo quanto sfortunato.
EDUCATION FIRST: 4
Una prestazione altamente sottotono, con Uran più bravo a parole che nei fatti, Bettiol quasi inesistente a dispetto delle tante attese, Van Garderen come al solito evanescente. L’unico a risollevarsi un pochino è stato il solito Michael Woods, il canadese che con altra gestione potrebbe fare molto di più.
 
MITCHELTON SCOTT: 7,5
E’ vero, è mancata del tutto la classifica, ma 4 vittorie di tappa non arrivano per caso. Simon Yates, pur ancora lontano dal vincitore della Vuelta 2018, è piaciuto molto più del fratello Adam, capitano in questa occasione, poi ci sono le imprese dell’intramontabile Impey e, bellissima, di Trentin (nella foto della homepage) a impreziosire i ricordi.
 
CCC TEAM: 5,5
Sufficienza sfiorata per un team che non poteva avere grandi ambizioni se non quella di conquistare una tappa. Van Avermaet ci ha provato più volte arrivandoci molto vicino, ma certo non è più nella fantastica condizione di Rio 2016. Peccato per De Marchi, rovinosamente caduto e che aspettiamo nel 2020.
 
UAE TEAM EMIRATES: 5,5
Vale un po’ lo stesso discorso fatto per la CCC, salvo che qui la squadra appariva meglio attrezzata. Martin però non ha mai dato l’impressione di poter contare e Kristoff ha trovato velocisti più in palla. Una citazione a parte per Aru, autore di un Tour al di sopra delle aspettative, un campione pronto per tornare a vincere.
 
TREK SEGAFREDO: 6
Una sufficienza frutto esclusivamente della prestazione complessiva di Giulio Ciccone, in maglia gialla per due giorni, confermatosi il miglior prospetto italiano per le corse a tappe. Gli altri sono stati semplici comparse, con Porte affondato come suo solito e Mollema in crisi di energie dopo il Giro.
 
TEAM SUNWEB: 4
Venuto a mancare Dumoulin prima del via, la squadra si è sciolta come neve al sole: Kellerman è solo la controfigura del corridore che aveva sfiorato la Vuelta, Matthews ha provato più volte a lasciare il segno, ma non è un velocista a tutto tondo. E’ piaciuto Lennard Kamna, scalatore tedesco che può avere mercato.
 
COFIDIS SOLUTIONS CREDITS: 6
Al team di casa si chiedeva di movimentare le tappe e lo ha fatto, soprattutto con Stephane Rossetto primatista in fatto di attacchi d’inizio tappa. Attivi anche Jesus Herrada e Pietrre-Luc Perichon, anche se le loro sparate non hanno avuto grande fortuna.
 
LOTTO SOUDAL: 8
Non avendo corridori da montagna, la squadra ha fatto il meglio nelle tappe dove poteva emergere: Caleb Ewan con tre vittorie si è confermato il numero 1 delle volate, Thomas De Gendt ha entusiasmato a Saint Etienne e ha sfiorato il colpaccio nella crono di Pau. Bilancio stellare.
 
TEAM TOTAL DIRECT ENERGIE: 4
Altra squadra che doveva smuovere le acque d’inizio tappa, ma pur avendo fior di passisti come Terpstra e Taaramae, non si è mai vista. E’ piaciuto di più Niccolò Bonifazio che pur non avendo a disposizione un vero treno per la volata, si è ben distinto finendo terzo a Parigi.
 
TEAM KATUSHA ALPECIN: 4,5
Inutile nasconderlo, Ilnur Zakarin ormai ha imboccato la parabola discendente. Qui come al Giro, non è mai stato un fattore per la classifica e la resa incondizionata di fronte a Nibali a Val Thorens certifica il suo attuale valore. Male anche gli altri, con un Politt spesso con le gambe in croce anche su salite abbordabili.
 
WANTY GOBERT CYCLING TEAM: 7
La squadra Continental è piaciuta molto e il 12° posto finale di Martin è di grande valore. Con lui molto bene è andato Xandro Meurisse, che senza Ciccone avrebbe anche vestito il giallo, mentre Pasqualon ha confermato il suo valore di corridore egregio nelle tappe movimentate.
 
TEAM DIMENSION DATA: 5
Altra squadra che ha fatto tappezzeria al Tour, pur avendo nelle sue file corridori di alto spessore. Kreuziger è riuscito a finire nella Top 20 grazie alla sua esperienza, ci saremmo invece aspettati di più da gente come Boasson Hagen, Valgren, lo stesso Nizzolo, tutti buoni cacciatori di tappe, rimasti alla finestra.
 
TEAM ARKEA SAMSIC: 5,5
Tutti giravano intorno al campione di Francia Barguil e l’ex maglia a pois ha provato a mettere il suo sigillo più volte, non trovando mai l’occasione giusta ma mostrando anche di avere poca benzina nel serbatoio. Greipel da parte sua nelle volate non è mai stato un fattore.
Credito foto: bettini_photo_per_sidi - bettini_photo_per_bianchi_vitesseonline.it
Credito foto homepage: bettini_photo_per_sidi
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