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CLASSICI ADATTATI
di Enrico Monti
SALTARE A PIE’ PARI. In campo ciclistico forse sarebbe meglio dire saltare a ruote pari (anche perché girare a ruote dispari la vedo dura...) In TV spesso ammiriamo le funamboliche imprese di Sagan e compagnia che evitano muretti, marciapiedi, cordoli, buche, pozzangherone e via andare con precisione e padronanza del mezzo. La domenica possiamo ammirare direttamente sui nostri campi dal vivo altrettante imprese da parte di aspiranti “saganiani” che per spirito di imitazione affrontano imprese quasi identiche: stampaggi su cordoli con quadratura del cerchio, incastro di precisione nello sbrago centrale dell’asfalto con fresatura dei polpacci, taglio verticale della rotonda con al centro statua marmorea di Attila sul cavallo, decalcomania della propria faccia sul cartello a strisce indicante lo spartitraffico, escursione pilotata sul marciapiede per evitare il tappo all’incrocio con triplo salto in avvitamento e atterraggio nel balcone di nonna Pina. Si potrebbe continuare per ore, tante ne abbiamo viste, ma possiamo passare direttamente al...
...SALTO DI PALO IN FRASCA. Dalla fase della partenza siamo passati alla prima discesa. E’ una specialità che recentemente è entrata di diritto in ogni background discesistico che si rispetti. Nessuno può dirsi un vero ciclista se non ha almeno due o tre gesta del genere nel suo curriculum. La tecnica la si apprende direttamente on the job, sul campo; occorre anche una innata abilità nel cacciarsi nei guai e una buona dote di sangue freddo e coraggio. Il trucco principale consiste nel raddrizzare la curva col celebre salto alla Foxbury senza sganciare i pedali, anzi lasciare i pedali imprigionati nelle scarpe rende il tutto più imprevedibile e divertente. I più bravi riescono ad evitare i pali troppo grossi che procurano solo l’effetto “Polaroid” e mirano ai paletti più fini che agiscono come le fasce del flipper e rimbalzano uomo e bici sulle fresche e su altri paletti. Il risultato è imprevedibile ma lo scopo è ritrovarsi sei o sette tornanti più in basso in fuga da soli. Sola controindicazione e farsi...
...SALTARE LA MOSCA AL NASO. Durante la manovra. In questo caso il peso dell’insetto sbilancia pericolosamente il sistema durante il volo e può anche accadere l’irreparabile. Roba da non credere cosa può provocare un insetto così piccolo su dei nasi così grossi (dopo il primo rimbalzo). Se per ulteriore sfiga ci capita sul naso un grosso moscone i guai sono veramente seri. L'argomento
“tafani” sarà affrontato in altra e dedicata puntata perché entriamo in altri aspetti che richiedono molto tempo e hanno aspetti troppo soggettivi, come per esempio lo spessore della pelle, la presenza di corna e l’intervallo medio di pulizia personale.
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