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NEL CICLOCROSS E' TORNATO IL RE
di Gabriele Gentili
C’era un’attesa spasmodica, nel mondo del ciclocross, per assistere al ritorno di uno dei due grandi assenti di questa prima parte di stagione: in attesa che l’ex iridato Wout Van Aert si ristabilisca del tutto dalla terribile caduta riportata all’ultimo Tour de France, era Mathieu Van Der Poel (nella foto della homepage) chiamato non solo a riassaporare il suo primo amore ciclistico dopo un necessario periodo di stacco, ma soprattutto a misurare il reale valore del belga Eli Iserbyt, dominatore della prima parte dell’annata. Il grande rendez-vous era previsto a Ruddervoorde, nella quarta tappa del Superprestige e la risposta è stata inequivocabile, con VDP che una volta di più ha dimostrato di essere in possesso di un talento cristallino. Il campione olandese, intenzionato quest’anno a risparmiarsi nell’attività sui prati senza puntare a nessuna classifica generale, ma guardando solamente alle singole prove (in particolare quelle titolate…) ha dominato la competizione mentre Iserbyt è sembrato un po’ schiacciato dalla responsabilità, finendo addirittura quinto a 1’38”, un distacco abissale, e venendo superato anche da chi nel corso della stagione gli era sempre finito alle spalle. La coalizione belga contro Van Der Poel nulla ha potuto: il migliore alla fine p stato Laurens Sweeck, secondo a 23” davanti al viceiridato Toon Aerts a 36” e a Tim Merlier a 44”. A completare la splendida giornata del team dell’olandese, la Corendun Circus, è arrivato il successo fra le donne della sua connazionale Ceylin Del Carmen Alvarado, che ha profittato al meglio della pessima giornata della 777, con solo l’arancione Yara Kastelijn che è riuscita a limitare i danni finendo quinta a 1’36” mentre la campionessa europea Annemarie Worst è giunta nona a 2’04” immediatamente davanti all’azzurra Alice Maria Arzuffi. Sia lei che Eva Lechner, 12esima a 2’30”, perdono così molto terreno nella classifica generale. Nell’occasione hanno iniziato a mostrare segni di ripresa l’iridata belga Sanne Cant, seconda a 19” e l’americana Katherine Compton, terza a 38”.

Meglio le cose in chiave italiana erano andate il giorno prima al Koppenbergcross, nella tappa inaugurale del DVV Trofee, dove come si ricorderà la classifica generale è a tempo e non a punti. Qui il team 777 ha fatto un perfetto gioco di squadra privilegiando ancora la Kastelijn, per poter rintuzzare l’offensiva iniziale della Lechner. La Arzuffi ha dovuto correre in aiuto della più giovane compagna di team, finendo comunque terza a 42”, dietro anche la Worst finita a 11” mentre la Lechner, schiacciata dalle avversarie, ha comunque ottenuto un buon 4° posto a 46”. Nella prova maschile vittoria scontata di Iserbyt, con 26” sul 20enne britannico Thomas Pidcock (che ha annunciato di voler correre fra gli Elite agli Europei di Silvelle del prossimo weekend) mentre terzo a 1’29” è giunto il belga Michael Vanthourenhout.

Per quanto riguarda il calendario italiano, ben due le tappe previste per il Giro d’Italia. Nella giornata d’Ognissanti si è gareggiato a Jesolo, dove la gara Open maschile ha visto prevalere Cristian Cominelli (Cycling Cafè) con 5” su Filippo Fontana Carabinieri) e 9” sull’inossidabile Martino Fruet (Lapierre Trentino Alé) mentre fra le donne Sara Casasola (DP66 Giant SMP) non ha avuto rivali, precedendo Gaia Realini (Vallerbike) e Silvia Persico (L’Equilibrio MTB). Due giorni dopo appuntamento a Osoppo in Friuli, sotto una pioggia scrosciante che non ha cambiato l’esito in campo maschile, anche se Fontana ha provato a sorprendere Cominelli, rinvenuto nell’ultimo giro per vincere in volata, con al terzo posto Nicolas Samparisi (KTM Alchemist). Fra le donne dominio di Francesca Baroni (Selle Italia Guerciotti Elite) con 1’10” su Anna Oberparleitner (Lapierre Trentino Alé) e 1’20” su Alessia Bulleri (Merida Italia).
Credito foto: alessandro_billiani_per_ciclocrossroma.it
Credito foto homepage: Organizzatori
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7