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ITALIA A BOGENSE, NON É TUTTO DA BUTTARE
di Gabriele Gentili
La spedizione italiana ai Mondiali di ciclocross di Bogense (DEN) è tornata a casa senza allori come ormai da anni succede, ma non per questo va giudicata negativamente. A differenza di altre edizioni, sin dalla vigilia si sapeva che le cartucce a disposizione degli azzurri erano ridotte e soprattutto incentrate sulle prove giovanili e nel complesso i risultati ottenuti sono stati pari alle aspettative, anzi con qualcosa in più come la prestazione di Silvia Persico (sotto a sx nella foto).

L’azzurra nella prova Under 23 è stata sempre al centro della corsa tanto da lottare per la vittoria in un contesto schiacciato dalla superiorità della nazionale olandese, che alla fine ha monopolizzato il podio. La Persico ha giocato le sue carte fino in fondo perdendo il bronzo solamente in volata contro Ceylin Del Carmen Alvarado, la campionessa europea con una vasta esperienza anche fra le Elite. Chiudere a 9” dall’oro significa che l’azzurra ha tutte le carte in regola non solo per ripetersi, ma anche per migliorare, a cominciare magari dagli Europei del prossimo novembre, che si svolgeranno a Silvelle di Trebaseleghe, il tutto dopo una stagione su strada che l’attende protagonista.

Assolutamente in linea con le aspettative la prova di Jakob Dorigoni (nella foto della homepage), indicato alla vigilia come il più accreditato degli azzurri. Il biker azzurro ha giocato le sue carte fino in fondo, marcando stretto il favorito della vigilia Thomas Pidcock, (alla fine vincitore) e rimanendo in lotta per il podio fino al finale, quando le gambe ormai erano venute meno. Il quinto posto rispecchia fedelmente le gerarchie in campo su un percorso confermatosi molto tecnico, dove c’era sì da fare velocità ma non mancavano le difficoltà.

Nella prova femminile le azzurre Alice Maria Arzuffi ed Eva Lechner sono rimaste fuori dalla Top 10 ma questa non è una sorpresa considerando le attuali condizioni di forma delle due, soprattutto della Arzuffi (sotto a dx nella foto) solo lontana parente della splendida ciclocrossista vista a inizio stagione. Qualcosa andrà sicuramente rivisto nel cammino di preparazione di un’atleta che ha davvero tutto per emergere, pur in un contesto molto qualitativo.

Fra gli Elite una sola presenza azzurra (e questo già la dice lunga sull’attuale momento del ciclocross italiano) con Gioele Bertolini che per quasi due terzi di gara è rimasto in lotta per la Top 10 salvo poi perdere progressivamente terreno, complice anche una caduta con escoriazioni a un ginocchio. E’ indubbio che anche Bertolini abbia tutto per emergere, ma l’elite mondiale è ancora distante più dei due minuti e mezzo registrati all’arrivo.
LE PRESTAZIONI DEGLI ITALIANI

Uomini
Elite: 16 Gioele Bertolini a 2’31”
U23: 5 Jakob Dorigoni a 35”, 34 Antonio Folcarelli a 3’28”, 40 Stefano Sala a 4’04”
Junior: 11 Samuele Leone a 1’06”, 13 Tommaso Bergagna a 1’13”, 26 Davide De Pretto a 2’20”, 38 Emanuele Huez a 3’02”, 44 Davide Toneatti a 3’43”
Donne
Elite: 12 Alice Maria Arzuffi a 2’08”, 17 Eva Lechner a 2’48”
U23: 4 Silvia Persico a 9”, 17 Francesca Baroni a 1’04”, 43 Sara Casasola a 5’55”

Credito foto: Archivio federciclismo.it/it

Credito foto homepage: Archivio federciclismo.it/it

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