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KRUISWIJK-ROGLIC, PRONTI PER IL GRANDE BOTTO
di CicloZeman
Dopo i fasti del 2018 che cosa riuscirà a produrre l’accoppiata Kruiswijk-Roglic nella nuova stagione? Il Team Jumbo-Visma, squadra olandese del World Tour che ha cambiato denominazione per il 2019, crede fortemente nella coppia formata dall’olandese e dallo sloveno, che nell’anno passato hanno dimostrato innanzitutto di avere raggiunto una perfetta coesione, cosa molto rara nel ciclismo odierno quando in una stessa squadra ci sono due corridori con pari ambizioni. La coppia d’attacco è pronta a ritentare il colpo alla Grande Boucle, ma questa volta Roglic arriverà rodato dal Giro d’Italia, dove partirà certamente non per fare la comparsa. Il corridore sloveno ha dimostrato nel 2018 di avere raggiunto la piena maturazione e soprattutto quella resistenza che prima gli era sempre mancata, facendone un corridore tra i migliori nelle corse a tappe medio-brevi ma sempre in attesa del salto di qualità. Proprio la sua crescita ha stimolato ulteriormente Kruiswijk, esploso appena passati i trent’anni fino a diventare un’autentica alternativa a Dumoulin in quel serbatoio di talenti per le stage race che è il ciclismo olandese.

Se un appunto si può fare ai dirigenti della squadra olandese, è aver realizzato un ciclomercato di livello non eccezionale. Sette sono stati gli acquisti, ma l’unico che appare realmente “pesante” ai fini degli obiettivi stagionali è quello del passista tedesco Tony Martin, che potrà dare un deciso contributo nelle cronosquadre e nelle tappe più lunghe. Un altro acquisto importante è quello del belga Wout Van Aert, uno dei grandi specialisti del ciclocross che lo scorso anno si è scoperto ottimo corridore anche per un certo tipo di classiche, non solo quelle della Campagna del Nord dove la sua abilità acquisita negli inverni sui prati è un’arma in più, ma anche nelle prove senza grandi asperità, come il bronzo agli Europei di Glasgow ha dimostrato.

Per il resto l’intelaiatura della formazione è la stessa dello scorso anno: i tecnici sperano in una ripresa da parte di Robert Gesink, altro corridore che ha sempre avuto grandi potenzialità per le prove a tappe senza mai riuscire a metterle in pratica. Un suo impiego come regista in corsa sarebbe molto utile ai due capitani soprattutto in una prova difficile come il Tour, ma servono gambe che consentano al 33enne ex capitano di tenere anche nelle tappe più dure. Un altro nome da tenere in grande considerazione è quello di Dylan Groenewegen, rivelazione della prima parte dello scorso anno quando ha collezionato vittorie allo sprint in quantità simile a quella dei grandi velocisti attuali, salvo poi dileguarsi nella stagione estiva. Un anno di esperienza in più potrebbe portarlo anche verso traguardi importanti.
Credito foto: www.teamjumbovisma.nl
Credito foto homepage: Dion_Kerckhoffs/Cor_Vos_per_Bianchi_vitesseonline.it
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