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ROGLIC E I QUICKSTEP PROTAGONISTI
di CicloZeman
I grandi eventi si avvicinano e i big iniziano a farsi vedere. L’UAE Tour ha fatto subito capire che Primoz Roglic è diventato un fattore assoluto nel ciclismo contemporaneo. Lo sloveno è ormai da considerare il miglior esponente delle corse a tappe di media gittata, uno scettro strappato all’australiano Richie Porte rispetto al quale Roglic può vantare non solo una squadra tecnicamente più attrezzata per supportarlo (la forza del Team Jumbo Visma, pur senza Steven Kruiswijk, è emersa chiaramente nella corsa araba) ma anche una maggiore resistenza che lo proietta fra i favoriti anche per i grandi Giri. All’UAE Tour Roglic ha prima messo le mani sulla maglia già nella cronosquadre iniziale, poi ha sempre controllato la situazione fino a piazzare la stoccata decisiva nella tappa più dura, la penultima (all'arrivo sotto nella foto) . Alla fine vittoria con 31” sull’iridato spagnolo Alejandro Valverde che da parte sua prosegue a vele spiegate verso i suoi grandi obiettivi stagionali, primo fra tutti la Milano-Sanremo sempre sfuggitagli. Terzo un nome nuovo, il 23enne francese David Gaudu (Groupoana FDJ) da tenere presente per il prosieguo della stagione. Tra i più attesi non ha tradito Tom Dumoulin (Team Sunweb) che ha fatto corsa di coppia con il connazionale olandese Wilco Kelderman, alla fine quinto proprio davanti a Dumoulin, con molti km nelle gambe e ottimismo nel cuore. Tanto lavoro anche per Vincenzo Nibali, che pur non emergendo mai nelle classifiche di tappa ha fatto vedere una grande perseveranza nell’inseguimento della miglior condizione fisica.
La corsa a tappe araba è stata un vero festival dei velocisti, alla fine molti tornano a casa con un successo parziale, da Fernando Gaviria a Caleb Ewan, da Sam Bennett a Elia Viviani il quale, comunque ha fatto vedere di avere quel qualcosa in più rispetto agli altri, anche se per vincere tutto deve funzionare al meglio a cominciare dalla perfetta lettura della volata, cosa che nell’ultima tappa non c’è stata.

Il weekend ha dato anche il via alla stagione delle classiche belghe con due appuntamenti di richiamo, l’Omloop Net Nieuwsblad valido per il World Tour e la Kuurne-Bruxelles-Kuurne. Le due corse hanno confermato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che nelle classiche d’un giorno la Deceuninck QuickStep è uno schiacciasassi, padrone quanto e più del Team Sky nelle corse a tappe, capace di proporre un diverso vincitore per ogni gara in base alle caratteristiche del percorso. Ecco così che la prova del World Tour vede riemergere il campione slovacco Zdenek Stybar, capace non solo di promuovere l’azione decisiva a 25 km dalla conclusione tagliando così fuori i velocisti, tra cui un deluso Trentin, ma anche di anticipare la volata finale staccando così di 9” i padroni di casa Greg Van Avermaet e Tim Wellens. La Kuurne-Bruxelles-Kuurne ripropone invece ai massimi livelli il lussemburghese Bob Jungels, che in una giornata climaticamente terribile ha replicato la sua azione decisiva alla Liegi dello scorso anno precedendo di 12” il britannico del Team Sky Owain Doull e l’olandese Niki Terpstra, che già sente aria di Classiche del Nord dove partirà tra i grandi favoriti. Bilancio italiano negativo, anche perché lo stesso Trentin ma anche Sonny Colbrelli partivano con grandi ambizioni.

Per il resto, la settimana ha messo in evidenza un corridore eritreo, Merhawi Kudus, vincitore da dominatore del Giro del Ruanda. Kudus è uno dei corridori africani entrati nel ciclismo che conta, potendo correre nel Team Astana che con la sua vittoria ha dimostrato di avere investito bene, trovando un elemento che potrà essere molto utile anche in prove di ben altro spessore agonistico. I francesi intanto continuano nella loro attività interna e alla Royal Bernard Drome Classic è tornato a vincere Alexs Vuillermoz, l’ex biker che per capacità potrebbe essere un fattore soprattutto nelle prove altimetricamente più aspre. Intanto nella corsa di casa ha conquistato un’incoraggiante vittoria con 3” sul figlio d’arte Madouas e l’ex maglia a pois Barguil, con il mai domo Giovanni Visconti buon quinto a 13”.
Credito foto: bettini_photo_per_bianchi_vitesseonline.it
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