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CLASSICI ADATTATI
di Enrico Monti
 
AVERE QUALCUNO SULLE SPALLE. E’ inutile negarlo! E’ capitato a tutti. A chi più o a chi meno la sensazione spiacevole di non essere soli lungo una infida salita, ognuno ha accompagnato per chilometri o intere vallate la sua “scimmia”. Chi aveva un babbuino di 15 chili, chi un orango da 45, chi un  Mountain King da 150….la scimmia era lì, ben piantata sulle spalle con le sue mani pelose attorno al nostro collo sudato e con la sua bava gocciolante sugli occhiali. Anzi,
ogni tanto il tipico verso del quadrumane risuonava nelle orecchie, prima destra e poi a sinistra, a prenderci per i fondelli e dirci: ma non vedi che non vai su neanche avessi i cingoli? Eppure la scimmia, alla fine, ha anche i suoi lati positivi, ci fa compagnia in quei lunghi drittoni al 9% e così non si cade preda dei soliti miraggi, tipo vedere una birra gelata che ti scivola via man mano che sali oppure cercare di afferrare una fetta gelata di cocomero mentre fuori saltano via i chiodi dalle assi per il sole. Alla fine però ti giri e...
 
...TI GUARDI ALLE SPALLE. Anche se sei finito, spianato come una buccia di banana sull’autostrada, strizzato come un mocio, l’anima competitiva e racing che è in te non muore, non muore mai! Daresti perfino un morso alla mano che ti porge gentilmente un bicchiere di acqua fresca al ristoro pur di non perdere un secondo nella sacra paura di essere raggiunto dal tuo competitor. Anche se ha ottanta anni in più di te e pedala come uno zombie nella tua testa lui è già li dietro che sfrutta la tua scia e l’attimo in cui riempi la bocca per attaccarti... cosa scateni questi oscuri meccanismi nessuno ancora l’ha ben capito, certo l’evoluzione dell’uomo è stata lunga e sofferta, densa di pericoli e insidie, forse abbiamo bisogno sempre, anche quando non è assolutamente veritiero di...
...SENTIRCI CON LE SPALLE AL MURO. Come? Quando? Un esempio: dopo 257 chilometri e 5600 metri di salita sei in prossimità dell’arrivo, si materializza davanti a te l’ultimo ostacolo: 50 metri al 15% assiepati e urlanti da parenti, amici, conoscenti, che sono tutti lì per vederti schiattare come un tappo di spumante dopo intere settimane di vanità ciclistiche e epica donchisciottesca. Non ne possono più e stanno facendo la macumba da quando sei partito e ti vogliono vedere cadere di lato
e di schianto così almeno una volta nella vita fai un bel bagno di umiltà e non schianti più le balle a nessuno con le tue imprese. Il gruppo è già lì dietro, vengono su come il Pendolino, chi tira ha due occhi come la canzone “Adelante” di De Gregori. 50 metri….butti giù tutto e via!! Che succede?... ve lo diciamo la prossima volta!
Credito foto: Sport Service - pixabay.com/it/users/free-photos-242387/
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