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ROGLIC, IN ROMANDIA PENSANDO AL GIRO
di CicloZeman
Tradizionalmente il Giro di Romandia è considerato per molti il viatico ideale per il Giro d’Italia. Negli ultimi anni questa funzione era andata un po’ perdendosi, ma l’edizione di quest’anno rilancia la sua immagine grazie a Primoz Roglic, uscito dominatore dalla corsa svizzera per proiettarsi verso un Giro da vivere da protagonista assoluto. La condizione messa in mostra ne fa anzi il favorito numero 1, se riuscirà a dimostrare di aver completato la sua crescita anche dal punto di vista della resistenza come già aveva mostrato nello scorso Tour de France, sfiorando il podio.

Roglic (in azione sotto nella foto e sul podio nella homepage), quest’anno già vincitore dell’UAE Tour e della Tirreno-Adriatico, è indiscutibilmente il più forte nelle corse a tappe medio-brevi perché riesce a unire una straordinaria superiorità in salita, dove le sue accelerazioni fanno male, alla forza sul passo, evidenziata con la vittoria nell’ultima tappa a cronometro precedendo di 13” Victor Campenaerts, il belga neodetentore del record dell’ora e di 15” l’iridato d’insegumento Filippo Ganna.
La corsa elvetica, oltre allo strapotere di Roglic, ha salutato il passaggio dal Team Sky al Team Ineos con la prima bella prestazione di Geraint Thomas in questa stagione. L’ultima maglia gialla ha dimostrato che la preparazione per la riconferma al Tour procede nel migliore dei modi e sinceramente Thomas è piaciuto più del suo connazionale e compagno di squadra Chris Froome all’ultimo Tour of the Alps, dove pure aveva fatto vedere cose buone. Thomas ha chiuso terzo. A 1’12” da Roglic, preceduto anche dal portoghese Rui Costa (UAE Team Emirates) che in questo tipo di competizioni si trova sempre a suo agio. E’ piaciuto molto anche David Gaudu, il 23enne francese della Groupama-Fdj che può essere a buon diritto considerato uno dei migliori prospetti internazionali, per quanto fatto vedere non solo in Romandia, ma in tutta la prima parte di stagione e chissà se i suoi dirigenti vorranno fargli prendere confidenza con la Grande Boucle.

Protagonista della settimana anche Pascal Ackermann, il tedesco della Bora Hansgrohe uscito vittorioso da una bellissima edizione del Gran Premio di Francoforte. Ackermann punterà a raccogliere successi al Giro, ma rispetto agli altri velocisti ha una caratteristica peculiare che ci piace molto: non è un assiduo cacciatore di tappe, ma quando si tratta di classiche alla sua portata, difficilmente fallisce e questo ne fa un corridore di spicco, che sta rimpinguando il suo palmarés di grandi traguardi. A Francoforte Ackermann, pur ancora debilitato da una caduta rimediata nella settimana precedente, ha preceduto il connazionale John Degenkolb (Trek Segafredo) e il norvegese Alexander Kristoff (UAE Team Emirates) reduce da un’ottima Campagna del Nord e che sulle strade tedesche puntava alla sua quinta vittoria consecutiva. Quarto Davide Cimolai (Israel Cycling Team) che a 30 anni ha trovato la sua piena maturazione e che quest’anno ha trionfato alla Vuelta Castilla y Leon.
Credito foto: bettini_photo_per_bianchi_vitesseonline.it
Credito foto homepage: bettini_photo_per_bianchi_vitesseonline.it
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