Email not displaying correctly? View it in your browser
RITORNA ALLA NEWSLETTER

LANDA ALLA BAHRAIN, PER FAR DIMENTICARE NIBALI
di CicloZeman
Il primo anno del “dopo Nibali” per la Bahrain Merida passa per la voglia di emergere di Mikel Landa. Il campione spagnolo non è mai riuscito a mettere a frutto il suo grande talento per colpa dei giochi di squadra: militando nel Team Sky prima e nella Movistar poi, era sempre chiamato a condividere se non a supportare le responsabilità di altri, ma nessuno ha dimenticato l’apporto che Landa ha fornito ai successi di Froome al Tour come di Carapaz al Giro. Ora finalmente ha la possibilità di gestire la corsa come meglio crede, di puntare direttamente alle insegne del vincitore, al Giro come al Tour o alla Vuelta. Già, perché un’altra delle caratteristiche di Landa è la sua grande resistenza che lo porta a emergere per più giorni e soprattutto a non accusare cedimenti nell’arco delle tre settimane. In base a come andranno le cose, Landa potrebbe anche tentare di fare classifica in tutte e tre le grandi corse a tappe, non avendo obiettivi nella prima parte di stagione.

Intorno a lui la Bahrain Merida è stata costruita come una squadra forte per le gare impegnative, con l’olandese Wout Poels, preso dal Team Ineos, che affiancherà Damiano Caruso nel ruolo di principale spalla di Landa, poi ci sono scalatori di livello come Capecchi e il belga Teuns che garantiscono un’adeguata copertura anche sulle grandi salite. Lo sloveno Matej Mohoric e il nuovo acquisto spagnolo Pello Bilbao saranno invece i “guastatori”, atleti capaci di grandi azioni in salita che costituiranno un riferimento sicuro quando Landa lancerà le sue rasoiate.

Una squadra quindi costruita per i grandi Giri, con una forza d’urto forse anche superiore a quella che ha avuto a disposizione Nibali, il che aumenta la sensazione che il divorzio dello Squalo dalla squadra non sia stato indolore né scevro da polemiche. Resta nel team Sonny Colbrelli e l’assenza di Nibali aumenta le sue responsabilità nelle grandi classiche, dove finora ha fatto vedere di poter fare molto, ma è arrivato il tempo di mettere la ruota davanti a quelle degli altri. Per le volate invece si è puntato sull’usato sicuro: l’ex iridato Mark Cavendish ha sicuramente tanti anni sulle spalle, ma è ancora in grado di cogliere traguardi importanti nelle tappe in pianura, soprattutto se avrà raggiunto la miglior condizione, perché è uno dei pochi velocisti che può emergere anche senza avere un treno adeguato che lo piloti verso lo sprint, adattandosi a quelli degli altri. La nuova Bahrain Merida è comunque una squadra costruita essenzialmente per le corse a tappe: in attesa di Landa, sarà presumibilmente Mohoric l’uomo di punta nelle prove medio-brevi della primavera, Tirreno-Adriatico in primis.
Credito foto: bettini_photo_per_teambahrainmerida.com
Credito foto homepage: lapresse.it
Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7