Con i recenti Campionati Americani Marathon disputati in Argentina, anche la stagione internazionale delle lunghe distanze ha chiuso i battenti. Nel nostro lavoro di consuntivo abbiamo preso in considerazione tutte le gare Marathon e Stage Race per capire chi sono stati i grandi protagonisti della Mtb e l’analisi, effettuata sulla falsariga di quella già affrontata in ambito italiano, si presta a molte considerazioni.
Il primo elemento che emerge è il grande valore qualitativo che ha assunto il movimento italiano, forse da considerare il principale al mondo. Non parliamo solamente dei corridori italiani, che pure hanno raccolto molti consensi all’estero pur mantenendo un baricentro di attività ancora molto (troppo?) nazionale, ma delle squadre nel loro complesso: non è un caso se hanno scelto team italiani campioni come l’iridato Paez (COL) (all'arrivo nella foto della homepage), l’ex europeo Pruus (EST), l’ex europeo Medvedev (RUS), oppure l’accoppiata della DTM Marconi formata da Ferreira (POR) e Becking (NED) che ha ottenuto svariati successi. Si tratta di corridori che sono in cima alle classifiche per numero di vittorie e quindi nel ranking. Guarda caso, dietro l’inarrivabile svizzero Urs Huber, che quest’anno ha portato a casa 8 vittorie fra le principali classiche del centro Europa, ci sono Paez, Ragnoli e Becking.
Il caso di Huber è particolare: il suo palmarés di successi è ricchissimo, pressoché ogni classica del settore ha il suo nome nell’albo d’oro più e più volte, eppure il suo curriculum in fatto di medaglie è scarno, appena un bronzo iridato nel 2008. La sensazione è che nelle gare titolate ci stia un po’ di sfortuna, ma che Huber preferisca non concentrare tutta la sua stagione su particolari eventi, preferendo la quantità alla qualità, relativamente parlando visto che si tratta pur sempre di classiche del settore come la Montafon Mountainbike Classic o il Grandi Raid di Verbier.
Tornando agli italiani, al di là delle prestazioni più che positive nelle gare titolate, la nostra presenza nelle alte sfere è stata molto qualificata, gli azzurri nel complesso hanno portato a casa 26 presenze sul podio di cui 7 sul gradino più alto.
Sempre in campo maschile dietro Huber con 8 successi spicca il tedesco Sascha Weber, che con 6 vittorie fra cui la Bike Marathon di Riva del Garda e il titolo nazionale ha archiviato un 2019 di grande soddisfazione tornando poi all’antico amore del ciclocross.
I VINCITORI DELLE PRINCIPALI CLASSICHE
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