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TRE GIRI TUTTI DIVERSI FRA LORO
di CicloZeman
Mentre la stagione agonistica è ormai entrata nel vivo con le prime prove di avvicinamento alla Milano-Sanremo e alla Campagna del Nord, i responsabili dei vari team del World Tour stanno già lavorando in previsione dei grandi Giri. Le tre prove di tre settimane ognuna, capaci di dirigere in verso positivo o negativo l’intera stagione, sono al vaglio dei tecnici per proporre i migliori roster possibili in una stagione che, con la presenza dei Giochi Olimpici obiettivo di molti big e un’edizione dei Mondiali resa molto appetibile dal percorso, giudicato il più difficile del nuovo secolo, è davvero complicata nella sua gestione.

Tre gare diverse nella loro collocazione temporale, ma anche nella loro costruzione, quasi in antitesi a quella che è la storia delle stesse prove. Iniziamo dal Giro d’Italia, in programma dal 9 al 31 maggio con partenza estera come ormai tradizione: questa volta si va in Ungheria, per le prime tre tappe. Paragonato alle altre due prove, il Giro appare quest’anno più “morbido”, o perlomeno più vario, garantendo spazio ai velocisti e soprattutto ai passisti, che potranno dire la loro anche in termini di classifica, avendo a disposizione ben tre tappe a cronometro. La corsa rosa offrirà comunque un vasto campionario di salite sin dall’inizio, la scalata dell’Etna prevista nella quinta tappa, poi gli arrivi per scalatori di Camigliatello Silano e Vieste e il percorso della Nove Colli nella 12esima tappa, tante occasioni per smuovere le acque in attesa delle Alpi, con gli arrivi di Piancavallo, Madonna di Campiglio, Laghi di Cancano (è la tappa dello Stelvio) e Sestriere (con Izoard e Colle dell’Agnello).

Proprio il percorso e il periodo hanno spinto molti a puntare sul Giro per poi preparare con calma la trasferta olimpica di Tokyo, Nibali in primis. Altri però non possono rinunciare alla Grande Boucle a cuor leggero, anche se fra la conclusione del Tour e la prova olimpica in linea intercorrono solo 13 giorni. E’, quello del 2020, un Tour molto diverso dal suo solito, estremamente duro, che privilegia gli scalatori e che oltre a prevedere una sola cronometro, peraltro una cronoscalata, regala insidie anche nelle tappe di pianura. Il periodo va dal 27 giugno al 19 luglio, con ben due passaggi sul Massiccio Centrale difrficile più che per salite e pendenze, per il gran caldo che si rischia di trovare sulle sue strade. Le tappe principali sembrano essere quelle del Puy Mary e della Grand Colombier nella prima parte e la sequenza di arrivi di Lillard de Lans, Meribel e La Roche sur Foron nell’ultima settimana, quella decisiva.

Un mese dopo toccherà alla Vuelta, dal 14 agosto al 6 settembre, che più che il Giro di Spagna sembra il Giro d’Europa viste le prime tre tappe programmate in Olanda, le scalate delle vette alpine francesi e un’escursione anche in Portogallo. Proprio la posizione nel calendario e la sua conformazione favorisce chi ambisce a un ruolo di primo piano nei successivi Mondiali svizzeri, quindi sulle strade spagnole sarà possibile vedere una grande sfida fra i reduci di Giro e Tour. Il percorso si preannuncia come sempre appassionante, con l’ascesa di Alto de Arrate nei Paesi Bashi appena la Vuelta lascerà, via aereo, i territori olandesi, poi i mitici tre passi di montagna pirenaici francesi: Portalet, Aubisque e Tourmalet, infine le scalate storiche di Spagna come l’Angliru dalle pendenze impossibili e La Covatilla. Nel complesso, oltre due mesi di grande spettacolo, per corridori dall’eccezionale resistenza fisica. 

Credito foto: RCS

Sport Service S.r.l. Milano, Via Smareglia Antonio, 7