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ITALIA, TANTE VITTORIE E TANTA AMAREZZA
di CicloZeman
Una settimana agrodolce per i colori italiani nel ciclismo su strada, una settimana che sarebbe stata splendida se non ci fosse stato il grave infortunio occorso a Matteo Moschetti, che si è rotto il bacino in una caduta all’Etoile de Bessèges. Un infortunio arrivato davvero come un fulmine a ciel sereno, che ha colpito un giovane sprinter che stava crescendo esponenzialmente e che solo la settimana prima a Palma di Maiorca aveva beffato il tedesco Pascal Ackermann, per molti il più forte velocista attuale. La sua ripresa sarà lenta, ma l’importante è ritrovarlo brillante come una settimana fa, non importa quanto tempo sarà necessario.

Di risultati importanti il ciclismo italiano ne ha sfornati a ripetizione e l’acuto forse più altisonante è quello arrivato proprio dall’ultima tappa della corsa francese, una breve cronometro che ha riportato alla vittoria Alberto Bettiol. Il corridore veneto mancava l’appuntamento con il successo dal trionfo al Giro delle Fiandre dello scorso anno. L’immagine di Bettiol che crolla al traguardo dopo lo sforzo dà il senso dell’impegno che il corridore dell’EF Education First ci ha messo, ma anche della sua crescita di condizione, indicata anche dalla quarta piazza nella tappa di salita. L’Etoile de Bessèges ha incoronato il giovane francese Benoit Cosnefroy, uno dei nomi che più si sta mettendo in luce in quest’avvio di stagione: l’ex iridato U23 dell’AG2R è sicuramente da tenere d’occhio per le prime classiche della stagione perché non ha paura di attaccare e sta mostrando una crescita di resistenza che a molti ricorda certe azioni di Alaphilippe. Cosnefroy in classifica ha preceduto di 13” Bettiol e di 14” l’altro francese Alexis Brunel (Groupama FDJ).

Un’altra vittoria italiana è arrivata all’Herald Sun Tour, la corsa a tappe australiana per merito di Alberto Dainese, il campione europeo U23 che sembra aver subito preso le misure delle volate fra i pro. La gara all’altro capo del mondo ha premiato i corridori locali (anche perché molti dei big presenti in Australia per l’avvio di stagione hanno già preso la via del ritorno) e il successo ha premiato Jay Hindley (Team Sunweb) con 17” su Sebastian Berwick (St.George Continental Team) e 36” su Damien Hawson (MItchelton Scott). Acuto anche per Niccolò Bonifazio (Total Direct Energie) capace di anticipare la volata a ranghi compatti nella seconda tappa del Saudi Tour, la gara a tappe in Medio Oriente dove si sono ben distinti anche altri giovani azzurri come Imerio e Damiano Cima (Gazprom Rusvelo) e Matteo Malucelli (Caja Rural Seguros RGA). Il primo posto finale è andato al tedesco della Bahrain McLaren Phil Bauhaus con soli 2” sul velocista francese Nacer Bouhanni (Arkea Samsic) e 13” sull’ex iridato portoghese Rui Costa (UAE Team Emirates).

La squadra degli Emirati ha però potuto festeggiare grazie a Tadej Pogacar, uscito trionfatore dalla Vuelta a la Comunitat Valenciana, prima della lunga serie di corse a tappe spagnole. Il giovane sloveno ha dato un’impressionante dimostrazione di forza, conquistando due tappe e regolando l’australiano Jack Haig (Mitchelton Scott) per 6”, ricordando a molti la prepotente crescita del suo connazionale Roglic nelle brevi corse a tappe. In Spagna ha fatto vedere buone cose Gianni Moscon (Team Ineos) 11° in classifica a 1’19” immediatamente dietro l’ex iridato spagnolo Alejandro Valverde (Movistar) pur avendo corso con compiti di aiutante del britannico Tao Geoghegan Hart, terzo in classifica finale.

Credito foto: scoietà_EF_education_first

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