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EDUCATION FIRST, UN TEAM PER LE CLASSICHE
di CicloZeman
La stagione 2019 della Education First è vissuta intorno a un magico giorno, la domenica del trionfo di Alberto Bettiol al Giro delle Fiandre. E’ stata quella la perla di un’annata nel complesso positiva, con 17 vittorie e un nono posto finale nel ranking Uci. Una vittoria che ha anche chiarito le prospettive della squadra americana, costruita soprattutto per le classiche d’un giorno in attesa della completa maturazione del giovane colombiano Sergio Higuita, vincitore di una tappa alla Vuelta e che sembra ben indirizzato verso le corse a tappe (sempreché non emigri verso formazioni più attrezzate per i grandi Giri).
 
E’ chiaro che la vittoria straordinaria di Bettiol aveva aperto le porte alla speranza, il giovane italiano non è riuscito più a ripetersi, ma il suo rendimento ha dimostrato che nella Campagna del Nord può recitare un ruolo di primo piano costituendo una valida alternativa al vero leader della squadra, il canadese Michael Woods. Su di lui vanno spese parole a parte: poco appariscente, Woods ha dalla sua una grande costanza di rendimento che lo porta a emergere dall’inizio alla fine della stagione, sia nelle classiche che in alcuni tipi di corse a tappe. Magari non vince molto (il successo alla Milano-Torino rappresenta però una splendida eccezione), ma è sempre piazzato, facendone un pezzo grosso del ranking. Inoltre il suo tipo di corsa ne fa un ciclista ostico anche in ottica Olimpiadi di Tokyo, dove le particolari condizioni di gara (soli 5 corridori massimo per nazione) potrebbero favorirlo.
 
Certo, nelle file della Education First c’è sempre Rigoberto Uran, che nelle sue corde ha le capacità di emergere in un grande Giro, ma ormai da anni le prospettive rimangono sulla carta, per mancanza di forma o, come accaduto all’ultima Vuelta, per incidenti di percorso quando tutto sembrava avviato verso il meglio. Anche questo fa pendere l’ago della bilancia verso le classiche e per questo i dirigenti della squadra hanno pensato in campagna acquisti a lavorare in prospettiva, portando in squadra corridori come il norvegese Kristoffer Halvorsen, iridato Under 23 nel 2016 e l’americano Nelson Powless, argento lo scorso anno nella stessa categoria. Con loro e gli affidabili Sep Vanmarcke (BEL) e Simon Clarke (AUS), oltre ai corridori citati precedentemente, è una squadra che può raccogliere molte soddisfazioni soprattutto in primavera, magari con un nuovo acuto azzurro.

Credito foto: cyclingnews.com

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