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SARA' L'ANNO DEL RILANCIO PER GLI YATES?
di CicloZeman
Tra le squadre che meno hanno cambiato assetto rispetto allo scorso anno c’è la Mitchelton Scott: di fatto l’unica perdita importante è quella del vicecampione del mondo Matteo Trentin, passato alla CCC per trovare maggiori sostegni nelle volate. D’altronde la squadra australiana ha già tutto per funzionare, ma alle volate ha sempre puntato poco, privilegiando i grandi obiettivi, soprattutto a tappe. Va detto che il 2019 in questo senso è stato altamente deficitario, colpa della pessima stagione vissuta dai fratelli Yates, pronti a riallacciare i nodi con il fantastico 2018 culminato con la vittoria di Adam alla Vuelta.

I due britannici non hanno nascosto le loro ambizioni per quest’anno, puntate soprattutto sul Tour de France e subito dopo sulla gara olimpica, disegnata su un tracciato che ben si sposa con le loro caratteristiche. La Mitchelton ha tutto per supportarli, soprattutto nella Grande Boucle, a cominciare da un luogotenente di lusso come Mikel Nieve, uno dei più esperti per affrontare le tappe decisive, passando poi per Esteban Chaves, una delle poche note liete dello scorso anno anche se il talento colombiano non ha ancora minimamente reso come ci si sarebbe aspettato al suo passaggio al professionismo.

C’è poi l’esperienza del sudafricano Daryl Impey, uno dei corridori che meglio sa esprimersi nelle prime settimane della stagione riuscendo a raggiungere in grande velocità un’ottima forma. Senza dimenticare gli “enfant du pays”, come Luke Durbridge, Alexander Edmonson, Cameron Meyer e gli altri: parliamo di corridori che abbineranno la strada alla pista, con il sogno dell’oro olimpico nell’inseguimento a squadre e con Cameron Meyer che ha tutte le possibilità di centrare il medesimo risultato nella cronometro su strada.

Un capitolo a parte lo merita Luka Mezgec, appartenente alla nidiata di talenti sloveni che sta ridisegnando il ciclismo di vertice: rispetto ai connazionali Roglic e Pogacar ancora non ha fatto vedere tutte le sue potenzialità, ma sarà sicuramente uno dei corridori da tenere molto d’occhio nelle corse a tappe medio-brevi.

Con l’addio di Trentin, in squadra sono rimasti due soli italiani, ma entrambi di grande qualità e soprattutto molte speranze: Edoardo Affini e Alexander Konychev sono parte integrante di quel nugolo di prospetti azzurri dai quali ci si attende molto in prospettiva, il primo soprattutto per le sue doti di passista che potranno farlo emergere anche nelle cronometro, il secondo per quel carattere fuori dagli schemi che lo porta a inventare sempre azioni, che si spera con l’esperienza diventino vincenti. D’altro canto in Italia c’è un campione che ha insegnato come la fantasia sia un’arma irresistibile per vincere…

Credito foto: cyclingnews.com

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