|
Chi è stato il migliore del 2020? Una stagione pressoché interamente racchiusa in tre mesi, nella quale sono emersi coloro che meglio sono riusciti, nel poco tempo a disposizione durante il lockdown, a lavorare sufficientemente per trovare la miglior forma. Vincenzo Nibali, ad esempio, aveva chiuso la prima parte della stagione alla Parigi-Nizza palesando una condizione già molto buona e in crescita, lo stop ha precluso ogni sua aspettativa, il 2020 a quel punto è diventato un calvario addolcito solo un po’ dalla sua classe.
E’ chiaro che davanti agli occhi di tutti c’è la straordinaria cronometro finale di Tadej Pogacar al Tour de France, la consacrazione del giovane sloveno pronto a miracol mostrare nella prossima stagione. Per il resto Pogacar ha corso in maniera attenta, ai Mondiali ha provato il colpo per poi mettersi a disposizione del connazionale-rivale Roglic, si è ben distinto anche alla Liegi-Bastogne-Liegi, ma proprio Roglic ha mostrato di avere maggior continuità. Il campione della Jumbo Visma, che era stato il migliore nel 2019, è sempre stato sulla breccia e dalla sconfitta dolorosissima al Tour ha tratto nuova spinta andandosi a prendere la Liegi e poi vincendo la Vuelta di Spagna, anche se alla fine si stava per materializzare un’altra beffa ad opera dell’ecuadoriano Carapaz, partito troppo tardi nell’ultima tappa di montagna per recuperare tutto lo svantaggio.
Il particolare meccanismo di punteggi che adottiamo ogni anno, mutuato da quel che era il Superprestige Pernod (challenge del secolo scorso che premiava il più costante dell’anno e che abbiamo riattualizzato sostituendo alcune prove che non ci sono più con altre del World Tour), premia però un altro corridore: Wout Van Aert (nella foto della homepage) , il belga del Team Jumbo Visma che era uscito con le ossa rotte, nel senso pieno del termine, dalla scorsa stagione, ma che grazie anche alla più lunga ripresa ha potuto rimettersi in sesto tanto da esplodere letteralmente come grande specialista delle classiche, in grado di emergere sia sui percorsi pianeggianti grazie alle sue doti di velocista, sia su quelli più vallonati come testimonia la piazza d’onore al Fiandre dietro il suo grande rivale nel ciclocross Mathieu Van Der Poel. Van Aert precede proprio Roglic, Pogacar e VDP, con il campione del mondo Alaphilippe sesto dietro anche al danese Fuglsang. Il miglior italiano, 14°, è Diego Ulissi che insieme all’iridato a cronometro Filippo Ganna è stato la miglior espressione azzurra di un anno a tinte sicuramente più fosche del precedente, perlomeno nelle prove del World Tour.
VINCITORI PROVE WORLD TOUR
|