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VAN DER POEL, BUON TEST PER I MONDIALI
di Gabriele Gentili
Una vittoria di buon auspicio: Mathieu Van Der Poel ha un rapporto particolare con il circuito di Hoogerheide, dove si è chiusa la Coppa del Mondo di ciclocross, perché nel 2015 vi aveva ottenuto la sua prima vittoria nella challenge e sul tracciato di casa è tornato per fare le sue prove generali in vista della difesa del titolo mondiale prevista per domenica prossima. In una stagione vissuta solamente a sprazzi per preservarsi in vista della ricchissima stagione su strada e in Mtb con le Olimpiadi all’orizzonte, VDP ha colto la sua 23esima vittoria stagionale, cambiando un po’ la sua tattica proprio pensando ai Mondiali: nessun’offensiva iniziale ma una strategia attendistica fino al sesto dei sette giri previsti, quando con un fantastico attacco in salita ha piantato in asso gli avversari andando a vincere con 38” sul belga Toon Aerts, vincitore del trofeo di cristallo e 43” su Eli Iserbyt, il grande deluso della challenge, vincitore per quattro prove contro nessuna del connazionale ma penalizzato dalla sua minore costanza di rendimento. 47” Nicolas Samparisi, unico italiano in gara, a 5’26”.

Al femminile Hoogerheide regala la gloria all’olandese Annemarie Worst, che conquista la classifica generale profittando del grave errore di guida della connazionale Ceylin Del Carmen Alvarado, proprio quando stava per attaccare. Vittoria parziale per un’altra arancione, Lucinda Brand con la Worst seconda a 3” ma ancor più felice della vincitrice. Terza la campionessa mondiale, la belga Sanne Cant che finendo a 4” dimostra che per la vittoria iridata ci sarà da fare i conti con lei, probabilmente unica vera alternativa allo squadrone olandese.

Parlando proprio dei Mondiali in Svizzera, appare chiaro come dal dualismo Olanda-Belgio difficilmente si uscirà con la selezione arancione nettamente favorita, ma con possibilità di inserimenti esterni nelle categorie giovanili, come anche Hoogerheide ha dimostrato con il secondo posto del francese Antoine Benoist fra gli Under 23 dietro l’olandese Ryan Kamp e soprattutto con il successo dell’elvetico Dario Lillo fra gli junior, principale speranza di medaglia per i padroni di casa. Proprio dalle prove giovanili vengono anche le principali aspettative in casa italiana: chiariamo subito che trovare una medaglia in terra svizzera sarebbe una grossa sorpresa, ma dagli junior Agostinelli, De Pretto, Masciarelli e Olivo e soprattutto da Jakob Dorigoni fra gli Under 23 (categoria oltretutto priva di alcuni grossi calibri come il britannico Thomas Pidcock, dirottato sulla gara elite) è possibile ambire a un posto nella Top 10. Lo stesso dicasi per le donne, dove obiettivamente Eva Lechner e Alice Maria Arzuffi non si presentano con la stessa forma che avevano in occasione degli Europei casalinghi di novembre.

Credito foto: cyclingnews.com

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