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ITALIANI, QUANDO BATTETE UN COLPO?
di CicloZeman
Il cammino di avvicinamento ai Mondiali di Imola ha vissuto molti appuntamenti in Italia, confermando un dato di fatto emerso sin dall’inizio della stagione: l’estrema difficoltà del ciclismo nostrano a svettare anche in appuntamenti non di prima fascia. Se al Tour de France la presenza italiana è stata, fatta eccezione per l’encomiabile Damiano Caruso, molto marginale, soprattutto nelle volate con un Viviani deludente e un Trentin incapace dell’acuto, anche nelle classiche italiane alla fine non è arrivato nulla e su questo bisogna ragionare. Ci sono giovani che devono maturare, anziani che hanno perso lo smalto, tanti corridori chiamati a svolgere ruoli di gregariato, insomma mancano i corridori capaci di catalizzare su di sé i fari dell’attenzione e il rischio è che, un domani che Nibali appenderà la bici al chiodo, ci troveremo smarriti con un conseguente calo dell’attenzione del pubblico non strettamente appassionato.

Si è cominciato con il Giro di Toscana, risoltosi nel consueto volatone dove è svettato il colombiano Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) davanti all’australiano della Mitchelton Scott Robert Stannard e al britannico Ethan Hayter (Team Ineos) con Luca Pacioni, 27enne dell’Androni Giocattoli-Sidermec primo italiano al sesto posto. Il giorno dopo è stata la volta della Coppa Sabatini a Peccioli, anche questa finita allo sprint favorevole al neozelandese targato Mitchelton Scott Dion Smith, sul sempre brillante Andrea Pasqualon (Circus Wanty Gobert) e sul bielorusso Aleksandr Riabushenko (UAE Team Emirates). Nel weekend dell’entusiasmante conclusione della Grande Boucle, si è corso il Giro dell’Appennino, nuovo sprint stavolta andato al britannico Hayter sul 22enne Alessandro Covi (UAE Team Emirates, uno dei pochi a farsi vedere soprattutto essendo al primo anno da pro) e su Stannard.

Qualcosa di buono però è venuto dall’estero e ci riferiamo alla vittoria di Diego Ulissi al Giro del Lussemburgo, condita da due successi di tappa. Un importante traguardo, per il corridore dell’UAE Team Emirates, perché fortemente voluto, ribaltando nella penultima tappa le sorti della corsa. Spesso abbiamo criticato Ulissi (nella foto della homepage) per la sua mancanza di concretizzazione, ma in questa stagione, nella quale si sta dimostrando il più costante ad alti livelli, l’azzurro ha finalmente sfatato la figura di eterno piazzato confermandosi corridore molto adatto per gare a tappe medio-brevi, soprattutto su percorsi variegati. Un buon risultato in una classica del nord (sperando che i vertici della squadra non lo dirottino verso un Giro d’Italia dove avrebbe poco da dire) sarebbe la ciliegina sulla torta di una stagione già importante.

Credito foto: cyclingnews.com

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