Email not displaying correctly? View it in your browser
RITORNA ALLA NEWSLETTER
SI COMINCIA A PENSARE ALLE VACANZE
di Giovanni Camorani
Ovvero come unire l'utile al dilettevole.
Sono molti gli amici che mi chiedono consigli di come utilizzare al meglio le vacanze. Molti però quelli che debbono conciliare le ferie con la famiglia.
Trovato un accordo lo scopo delle vacanze è per tutti quello di utilizzare questo spazio per ricercare un picco di forma, per preparare la seconda parte della stagione.
Per chi lavora le vacanze sono anche un'ottima occasione per "fare il corridore" a tempo pieno, vediamo quindi come potrebbe essere gestito lo sforzo di qu
esto atteso periodo.
 
Mare o monti?
Ogni location ha i suoi vantaggi, vediamoli al dettaglio.
Mare: a bassa quota si sa che occorre faticare di più, infatti, la pressione atmosferica favorisce la captazione di ossigeno, quindi per "far crescere la forma" occorre impoverire
i muscoli perciò lo sforzo a tratti deve essere necessariamente quello del ritmo gara, in questo modo verranno allertati e stimolati i meccanismi della supercompensazione.
Un iter che potrebbe andare bene a tutti è la "doppietta" ovvero due giorni impegnativi
ed uno di riposo. Ottimo anche il training in gruppo con momenti similgara.
Monti: quassù, specialmente oltre i 2.000 metri, invece si deve faticare meno, infatti, la rarefazione dell'aria mette già in difficoltà l'organismo, muscoli e organi avranno a
disposizione minori quote di ossigeno, se a basse quote la saturazione ossigeno a riposo si aggira attorno al 97-100% in quota è sempre minore, spesso anche di 2, 3 punti. In quota si "deve lavorare" in ambito aerobico, oltre soglia solo per brevi momenti, ottimo è l'interval training del ritmo, ovvero mantenere watt o velocità relativa allo sforzo medio ma cambiando la cadenza, esempio: salire a 250 watt (o relativa velocità) per 3 minuti attorno alle 50 rpm, quindi 3 minuti a 60, poi stesso tempo a 70, infine 3 minuti a 80 rpm. Questo
iter neuromuscolare può essere ripetuto 2, 3 volte nel corso della salita. I benefici al ritorno a bassa quota sono certi.
Nella foto il centro BtR in Colorado dove studiamo i benefici dell'alta quota. Quassù si pedala fra i 3.000 e 4.300 metri.