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... ED ECCO CHI HA PIÙ DELUSO
di CicloZeman
Detto dei corridori che si sono maggiormente messi in evidenza soprattutto in prospettiva 2018, andiamo a vedere coloro che hanno tradito le attese, tra campioni affermati e ciclisti che sembravano pronti a mostrare i loro progressi, rimasti solo sulla carta. La prossima settimana spazio ai migliori e peggiori italiani.
 
NAIRO QUINTANA (COL-Movistar) nella foto della homepage: E’ indubbio che il colombiano sia la maggior delusione del 2017. La vittoria alla Tirreno-Adriatico non può bastare, puntava alla doppietta Giro-Tour ma in entrambi le occasioni è sembrato la pallida copia del corridore ammirato nel 2016. Si attende un deciso riscatto dopo il bagno di umiltà della presente stagione.
 
RICHIE PORTE (AUS-Bmc): L’australiano continua ad essere uno dei più forti nelle corse a tappe brevi, ma nei grandi Giri non trova mai la chiave. Quest’anno è stato anche sfortunato, con cadute che l’hanno messo fuori gioco. Fa bene la Bmc a crederci ancora, ma serve maggiore attenzione e coscienza dei propri mezzi.
 
JOHN DEGENKOLB (GER-Trek Segafredo): Lui come gli altri tedeschi viene da una stagione che gli ha dato molto meno di quanto si attendesse. Le capacità in volata non bastano più, nelle classiche bisogna anche saper cogliere l’attimo senza aspettare gli ultimi 200 metri, dovrebbe imparare la lezione.
 
MICHAEL ALBASINI (SUI-Orica Scott): A 37 anni era forse l’ultima stagione disponibile per lo svizzero per cogliere qualche traguardo importante. E’ l’espressione di un movimento, quello rossocrociato, che ha sempre avuto grandi campioni ma che ora soffre troppo la concorrenza interna della Mtb.
 
TEJAY VAN GARDEREN (USA-Bmc): L’ultima Vuelta è stata lo specchio della carriera del corridore americano, considerato il migliore del post Armstrong ma incapace di mantenere alti ritmi per tre settimane di gara. Urge un riesame delle sue possibilità e della sua stagione cambiando gli obiettivi.
 
STEVEN KRUISWIJK (NED-Team Lotto Nl Jumbo): Nell’anno di Dumoulin, Kelderman, con un Mollema sempre attivo, è stato lui la maggior delusione dell’effervescente movimento olandese. Al Giro era partito fra i grandi favoriti ma non si è mai visto, come nel resto della stagione.
 
NICOLAS ROCHE (IRL-Bmc): Vale per lui un po’ lo stesso discorso fatto per Van Garderen, con l’aggravante che i suoi 33 anni non gli lasciano davanti grandi margini di tempo. I mezzi ci sono, in salita ci sa fare, ma i grandi Giri sono forse troppo per le sue risorse.
 
MAXIMILIANO ARREL RICHEZE (ARG-Quick Step Floors): Un’altra stagione volata via per l’argentino che tanto prometteva da Under 23. Velocista di talento, a 34 anni ha ormai superato le sue migliori primavere, ma potrebbe essere un ottimo “pilota” nelle volate di massa.
 
ROMAN KREUZIGER (CZE-Orica Scott): Forse dovremmo chiamare la Sciarelli e il suo programma, perché il ceko che sembrava pronto al grande successo in un Giro importante è scomparso dai radar. A 31 anni è ancora nel pieno delle energie, ma questo 2017 va cancellato in fretta.
 
PIERRE ROLLAND (FRA-Cannondale Drapac): Del francese si è parlato più extracorse che in gara. Fino a pochissimi anni fa era la punta di diamante del movimento transalpino, ora la nouvelle vague l’ha soppiantato e difficilmente lo rivedremo ai vertici.
Credito foto homepage: https://www.facebook.com/movistarteam/