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MA C'È ANCHE CHI HA DELUSO...
di CicloZeman
Non tutto nel 2017 del ciclismo italiano è filato liscio. Alcune speranze sono rimaste tali, alcuni attesi al salto di qualità non sono usciti dal grigiore. Ne abbiamo scelti anche in questo caso 10, sperando ardentemente che il prossimo anno passino dall’altra parte dell’ipotetica classifica.
 
FABIO ARU (Bahrain Merida): L’infortunio d’inizio stagione ha pesato fortemente, il titolo italiano di giugno aveva illuso, come anche la prima settimana del Tour, ma poi il fisico ha presentato il conto con la Grande Boucle finita in calando e una Vuelta anonima. Il campione c’è, il cambio di squadra lo aiuterà.
 
DAMIANO CARUSO (Bmc): Anche per lui l’approccio con il Tour era stato entusiasmante e per buona parte della corsa francese è stato in lotta per firmare una clamorosa Top 10, ma poi si è spento, cedendo anche su salite dove di solito fa la differenza. Deve puntare a una corsa a tappe di medio calibro (Parigi-Nizza?).
 
SONNY COLBRELLI (Bahrain Merida): Tante volte annunciato come punta dello schieramento azzurro, ma mai realmente incisivo. La vittoria alla Freccia del Brabante aveva fatto sognare una Campagna del Nord sontuosa, ma tutto è rimasto nei piani. Ha i mezzi per fare molto di più nelle classiche di un giorno.
 
MORENO MOSER (Astana) sotto nella foto: Che fine ha fatto il trentino che sembrava avviato a una bellissima carriera sulle orme del famoso zio? Nel ranking Uci è oltre il 2.200° posto, eppure ha solo 27 anni e un futuro davanti se solo ci crederà ancora.
ENRICO BATTAGLIN (Team Lotto Nl-Jumbo): Il discorso per un altro di nobile famiglia ciclistica è simile a quello di Moser, anche se qualche piccolo segnale era arrivato. La squadra sembra ideale per crescere, ma gli anni passano e bisogna concretizzare. L’8° posto alla Japan Cup è il segnale del risveglio?
 
DIEGO ROSA (Team Sky): A inizio stagione sembrava che Rosa potesse ambire al ruolo di punta dello squadrone Sky nelle classiche, ma a conti fatti è rimasto con un pugno di mosche in mano. L’impressione è che la preparazione sia mancata, questo inverno sarà fondamentale, se privo di distrazioni (Mtb? Meglio di no).
 
SACHA MODOLO (UAE Team Emirates): Una stagione di alti e bassi per il velocista, capace sì di qualche acuto, ottimo il suo 6° posto al Fiandre, ma nel complesso è rimasto indietro rispetto ai principali velocisti del panorama internazionale. 4 vittorie nel calendario Uci sono poche, viste le aspettative.
 
GIOVANNI VISCONTI (Bahrain Merida): La vittoria al Giro dell’Emilia non basta a risollevare una stagione vissuta sempre un passo indietro, quasi con rassegnazione. Non è quello del 2017 il Visconti che conosciamo, atleta sempre all’attacco. Serve uno spirito diverso innanzitutto.
 
DANIEL OSS (Bmc) nella foto della homepage: Un altro talento che sembra perso, peccato perché ha le caratteristiche ideali per emergere in classiche difficili come quelle del Nord. Al suo attivo solo due vittorie nelle cronosquadre, può fare molto di più. Il 2018 sarà nel suo caso decisivo.
 
GIACOMO NIZZOLO (Trek Segafredo): Due piazzamenti di tappa al Giro d’Italia, una vittoria di tappa all’Hammer Sportzone Limburg e nulla più. Davvero poco viste le sue capacità soprattutto nelle gare pianeggianti, ma serve innanzitutto crederci e finalizzare un periodo stagionale.
Credito foto: bettiniphoto_per_sidi.com
Credito foto homepage: https://www.facebook.com/danieloss1/