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VINCITORI DI TAPPA E PAGELLE TEAM powered by Sidi

di CicloZeman
Le grandi corse a tappe del 2017 hanno visto Sidi protagonista. Al Tour de France Sidi ha conquistato tutto il podio finale: 1° Chris Froome, 2° Rigoberto Uran (Cannondale) e 3° Romain Bardet (Ag2r). Stessa cosa ora alla Vuelta: 1° Chris Froome (sopra nella foto), 2° Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) a 2.15” e 3° Ilnur Zakarin (Katusha-Alpecin) a 2.51”. Senza dimenticare il Giro d’Italia con il 3° posto finale di Vincenzo Nibali. Una stagione da incorniciare per Sidi e i suoi campioni. La corsa a tappe spagnola 2017 ha regalato enormi soddisfazioni all’azienda di Maser (Treviso). Infatti per Sidi ci sono tutte le maglie della Vuelta: oltre alla maglia rossa di leader, la più importante, Froome ha indossato anche la maglia verde della classifica a punti e la maglia bianca della combinata. Bravo al giovane italiano Davide Villella (Cannondale) che in fuga quasi tutti i giorni ha vinto la “maillot de lunares” dei gran premi della montagna. E poi c’è l’ Astana Pro Team, squadra tutta Sidi, che ha vinto la classifica a squadre.
 
10 i successi di tappa per Sidi: due le vittorie per il Re, Chris Froome. Fantastico il poker dell’italiano Matteo Trentin (nella foto della homepage) (Quick-Step Floors) che nella tappa conclusiva di Madrid ha centrato il quarto successo; con queste vittorie il corridore trentino è entrato nel club ristretto di quei corridori capaci di vincere tappe in tutti e tre i grandi giri: Tour, Giro e Vuelta. Bravissimo anche il colombiano Miguel Angel Lopez (Astana Pro Team) vincitore di due tappe con arrivo in salita, a Calar Alto e a Sierra Nevada. Per l’Astana a segno anche il suo compagno, il kazako Alexey Lutsenko. Una bella vittoria di tappa anche per “Lo Squalo” Vincenzo Nibali.
VINCITORI DI TAPPA
 
Nimes-Nimes (13,8 km cronosquadre): Bmc
Nimes-Gruissan (201 km): Yves Lampaert (BEL-Quick Step Floors)
Prades Conflent Canigo-Andorra la Vella (158,5 km): Vincenzo Nibali (ITA-Bahrain Merida)
Escaldes-Ergordany-Tarragona (193 km): Matteo Trentin (ITA-Quick Step Floors)
Enicassim-Alcossebre (173,4 km): Alexey Lutsenko (KAZ-Astana)
Vila Real-Sagunt (198 km): Tomasz Marczynski (POL-Lotto Soudal)
Lliria-Cuenca (205,2 km): Matej Mohoric (SLO-Uae Team Emirates)
Hellin-Xorret de Catì (184 km): Julian Alaphilippe (FRA-Quick Step Floors)
Orihuela-Cumbre del Sol (176,3 km): Chris Froome (GBR-Team Sky)
Caravaca Jubilar-Elpozo Alimentacion (171 km): Matteo Trentin (ITA-Quick Step Floors)
Lorca-Observatorio Astronomico de Calar Alto (188 km): Miguel Angel Lopez (COL-Astana)
Motril-Anterquera Los Dolmenes (161,4 km): Tomasz Marczynski (POL-Lotto Soudal)
Coin-Tomares (197 km): Matteo Trentin (ITA-Quick Step Floors)
Ecija-Sierra de la Pandera (185,5 km): Rafal Majka (POL-Bora Hansgrohe)
Alcala La Real-Sierra Nevada (127 km): Miguel Angel Lopez Moreno (COL-Astana)
Circuito de Navarra-Logrono (42 km a cronometro): Chris Froome (GBR-Team Sky)
Villadiego-Los Machucos (180 km): Stefan Denifl (AUT-Aqua Blue Sport)
Suances-Santo Toribio de Liebana (168,5 km): Sander Armée (BEL-Lotto Soudal)
Caso Parque Natural de Redes-Gijon (153 km): Thomas De Gendt (BEL-Lotto Soudal)
Corvera de Sasturias-Alto de L’Angliru (119,2 km): Alberto Contador (ESP-Trek Segafredo)
Arroyomolinos-Madrid (101,9 km): Matteo Trentin (ITA-Quick Step Floors)
 
PAGELLE TEAM
 
TREK SEGAFREDO: 7
La vittoria di Alberto Contador (voto 8) all’Alto de Angliru oltre a dare alla Spagna l’unica vittoria in quest’edizione della Vuelta premia gli sforzi della squadra che ha sostenuto il suo capitano alla perenne ricerca della vittoria di tappa. Peccato per il podio sfuggito per pochissimo, sarebbe stato un premio meritato.
 
QUICK STEP FLOORS: 9
Un bilancio sontuoso quello della squadra belga con quattro vittorie per Matteo Trentin (9) dimostratosi un vero cacciatore di tappe, ma anche Lampaert e Alaphilippe hanno messo la loro firma. E’ mancato solo Terpstra (5) nella classifica generale.
 
TEAM SKY: 9
Il Superteam ha dominato ancora una volta, ma rispetto al Tour la squadra ha sì faticato di più, ma è parsa più salda intorno a Froome (9), apparso superiore a quello visto in Francia. Fondamentale l’apporto di Mikel Nieve (7,5) e Wout Poels (7,5), gregari di lusso che sarebbero capitani in altre squadre.
 
BMC: 6
La squadra dopo la vittoria nella cronosquadre di Nimes che sembrava foriera di grandi prestazioni si è sfaldata, con soli 6 atleti arrivati a Madrid. Deludente Damiano Caruso (5) anonimo per tutta la corsa, meglio Tejay Van Garderen (6,5) e Nicolas Roche (6) persisi però nell’ultima settimana.
 
ORICA SCOTT: 6,5
Tutti ad aspettare i fratelli britannici Yates (6) protagonisti a Giro e Tour, ma invece in Spagna i due hanno fatto da spalla al colombiano Johan Esteban Chavez Rubio (7) che per due terzi di corsa ha sognato il podio. Il colombiano ha poi ceduto, ma ha talento e lo rivedremo.
 
MOVISTAR: 5
Assolutamente da dimenticare la corsa della squadra spagnola, che non per niente è una delle più attive sul ciclomercato. Corsa anonima dei suoi portacolori, nessuno dei quali è stato protagonista fino alla fine, ben 3 i ritirati nel corso della gara.
 
TEAM SUNWEB: 6
Tutti aspettavano Warren Barguil (5) invece la sua Vuelta è durata solo un’anonima settimana, ma in compenso è emerso Wilko Kelderman (7,5) ennesimo olandese adatto alle corse a tappe che solo sull’Angliru ha visto sfumare un possibile podio. Ne risentiremo parlare perché va forte in salita e a cronometro.
 
BORA HANSGROHE: 6
Una vittoria di tappa con Rafal Majka (7) che la sua firma nei grandi Giri la mette sempre, buoni piazzamenti da Pawel Poljanski (6) e poco altro per una squadra che poteva certamente far di più. Serve assolutamente un uomo di classifica per i grandi Giri.
 
AG2R LA MONDIALE: 5
Una Vuelta da dimenticare, dove tutti attendevano con curiosità l’accoppiata Bardet (5)-Pozzovivo (5), ma il lucano si è ritirato dopo 11 tappe, Bardet si è fatto timidamente vedere solo sull’Angliru. L’impressione è che testa e energie fossero rimaste al Tour.
 
CANNONDALE DRAPAC: 6,5
Alla vigilia non si chiedeva molto a questa Vuelta, invece alla fine è arrivata la maglia di re della montagna di Davide Villella (8), l’ottimo settimo posto finale del canadese Michael Woods (7,5) e un buon comportamento generale della squadra.
 
KATUSHA ALPECIN: 7
Pur con tre ritiri al suo attivo la squadra torna a casa con l’eccezionale podio del russo Ilnur Zakarin (8), confermatosi grande specialista delle corse a tappe, non solo perché forte a cronometro ma autore di numerose iniziative in salita. Avrebbe meritato un successo di tappa.
 
TEAM LOTTO NL-JUMBO: 6
La squadra olandese proprio in extremis ha visto il suo leader Steven Kruijswijk (6,5) agguantare la nona piazza assoluta grazie a numerose azioni in montagna. Sicuramente l’olandese è piaciuto di più che al Giro, ma l’impressione è che gli manchi ancora qualcosa soprattutto a livello di continuità nelle tre settimane.
 
UAE TEAM EMIRATES: 6,5
Il bilancio della squadra non è da buttar via: la vittoria di tappa di Mohoric è la punta, ma dalla Vuelta sono arrivate anche buone prove di Polanc (6) e Meintjes (7), il sudafricano è piaciuto molto e ha ben sostituito l’appannato Atapuma (5).
 
TEAM ASTANA: 6
Una sufficienza stiracchiata a dispetto delle vittorie di Lutsenko (6,5) e Lopez Moreno (7,5), vera rivelazione della Vuelta, che hanno supplito a un Fabio Aru (5,5) che non ha mostrato progressi rispetto al Tour. Per il sardo è basilare fare chiarezza sul proprio futuro per poi preparare con calma la stagione del riscatto.
 
LOTTO SOUDAL: 7,5
Un’edizione sontuosa per il team belga, illuminato dalle imprese di Marczynski (7,5), De Gendt (7) e Armée (7,5), tutti armati dalla fortissima voglia di emergere. Il ritiro del capitano Monfort (5) non si è fatto minimamente sentire grazie alla forza del gruppo.
 
BAHRAIN MERIDA: 7
Il giudizio sul team è ben diverso da quello delle precedenti prove a tappe, innanzitutto perché Nibali (8) era altro corridore rispetto a quello del Giro, poi perché la squadra, guidata dal commovente Pellizotti (8) lo ha sostenuto al 100%. Per il siciliano è il decimo podio su 14 grandi Giri, qualcosa vorrà pur dire…
 
FRANçAISE DES JEUX: 5
Il team transalpino torna a casa senza avere minimamente influito sulla corsa, troppo poco partecipare alle fughe di gruppo della prima parte delle tappe “tanto per farsi vedere”. Non c’erano grandi ambizioni sin dalla partenza e nel corso della gara si è visto.
 
DIMENSION DATA: 4
Arrivare a Madrid con soli 3 effettivi al traguardo è una sconfitta di per sé, aggiungiamoci poi la totale assenza sia di Fraile (5) negli sprint che di Pauwels (5) perlomeno nelle tappe più impegnative. Altro team che non ha onorato l’edizione più bella della Vuelta.
 
COFIDIS: 5
Per il team francese vale lo stesso discorso fatto per altre squadre in precedenza, troppo poco quello che si è visto, anche e soprattutto da parte di Navarro Garcia (5) atteso alla sua consacrazione. L’impressione è che la squadra, una delle più antiche del World Tour, abbia bisogno di un restyling.
 
CAJA RURA SEGUROS RGA: 5,5
Non che dal team iberico si sia visto qualcosa di particolare, ma bisogna dare atto a Sergio Pardilla Bellon (6,5) di aver saputo navigare fra le onde portando a casa il 15° posto assoluto. Nulla di particolare, ma potrebbe essere un segnale per avere più spazio nel 2018.
 
AQUA BLUE SPORT: 6,5
Partita senza grandi ambizioni, la squadra esce dalla Vuelta rinfrancata e illuminata dalla grande impresa di Stefan Denifl (7), vincitore di una delle tappe più difficili. La squadra si è ben distinta per tutte e tre le settimane e la vittoria dell’austriaco è stata il giusto premio.
 
MANZANA POSTOBON: 5
Formazione spagnola chiamata a fare numero e i risultati si sono visti, con i suoi uomini chiamati a movimentare le prime fasi delle tappe, ma senza ambizioni neanche per una vittoria di tappa. Il palcoscenico della Vuelta meritava forse qualcosa di più.
Credito foto: bettiniphoto_per_sidi.com
Credito foto homepage: bettiniphoto_per_sidi.com