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MONDIALI MARATHON, UN'ITALIA DA SPECIALISSIMA

di Gabriele Gentili
E’ tutto pronto a Singen, in Germania, per l’edizione 2017 dei Campionati Mondiali Marathon. Domenica 25 giugno è il grande giorno per la caccia alla maglia che poi verrà indossata per tutta una stagione. Le grandi nazionali hanno già selezionato i partecipanti e soprattutto stanno preparando le strategie di gara perché il mondiale di Singen si preannuncia molto diverso dalle altre grandi Marathon del calendario internazionale, su un percorso velocissimo che favorisce anche il lavoro di squadra, esattamente come avviene per le prove su strada. 98 i km da percorrere per un dislivello positivo di 2.800 metri, attraverso un circuito di 49 km da ripetere due volte. Si pedalerà sulle colline che circondano il lago di Costanza. La prova nel 2013 e nel 2015 assegnò i titoli europei e nell’ultima occasione a vincere fu l’allora campione olimpico Jaroslav Kuhlavy in 3h22’02” davanti al tedesco Sascha Weber, atleta che nella Mtb si vede molto poco ma che ha un ottimo pedigree su strada e nel ciclocross.
Il ct azzurro Mirko Celestino il percorso di Singen lo conosce bene per averlo affrontato nel 2013 e il suo fulgido passato da stradista sa che cosa consigliarli per la gara di domenica, infatti ha scelto appositamente la squadra maschile con un progetto in testa. Progetto parzialmente rimesso in discussione da due assenze pesanti: Johnny Cattaneo aveva dimostrato con la vittoria alla Malevil Cup di essere al massimo della forma e di avere grandi chance da giocare ma la successiva operazione di calcoli renali l’ha messo fuori gioco. Dal punto di vista tattico uguale se non superiore peso ha l’assenza di Riccardo Chiarini, pedina chiave per la sua esperienza su strada, fermo ai box per la rottura di una rotula. Celestino è corso ai ripari richiamando in fretta e furia il “grande vecchio” della Mtb italiana, quel Francesco Casagrande appena tornato fra gli elite a suon di vittorie dopo una lunga militanza amatoriale e che nei pensieri di Celestino, per la sua esperienza anche nei Mondiali su strada, dovrebbe essere il capitano in corsa.
 
Chi può essere la punta azzurra? La forma dice Ragnoli, appena reduce dalla sua straordinaria vittoria alla Sellaronda Hero che completa una primavera eccezionale in tutte le classiche dal chilometraggio più ampio, ma bisognerà vedere come si adatta su un percorso che sembra essere poco adatto alle sue caratteristiche. Le carte a sorpresa potrebbero invece essere Cristian Cominelli e Francesco Failli, corridori che hanno anche esperienza in superleggera, che hanno dimestichezza con le prove più lunghe e che potrebbero sfruttare una corsa costruita nella maniera migliore per farli emergere più avanti, quando le energie cominciano a scarseggiare.
 
Più corta la distanza delle donne, che gareggeranno su 80 km con un giro lungo, quello degli uomini, seguito da uno più corto. Già il fatto che siano presenti tre azzurre, confrontandolo con quanto avveniva fino a un paio d’anni fa quando spesso eravamo assenti, è un successo. Mara Fumagalli, per forma e adattamento al percorso, sembra la punta azzurra, pronta a migliorare il 5° posto dello scorso anno, Maria Cristina Nisi è la solita mina vagante, pronta a far saltare il banco mentre Jessica Pellizzaro è chiamata a fare esperienza vista la sua giovane età. Qui la favorita d’obbligo è la campionessa uscente, quella Jolanda Neff (SUI) che allungando le sue distanze per conciliare marathon con cross country ha forse perso un po’ di esplosività, ma resta certamente la più talentuosa e duttile fra le biker contemporanee.
Credito foto: hegau-bike-marathon.de
Credito foto homepage: press Hero Südtirol Dolomites